Europeo 2020 Forza Mancio la pesca è buona
●La trentina falciata durante l’Americana. Grande spavento, portata in ospedale, non ha nulla di rotto. Viviani 6° nell’Omnium
A56 giri dalla conclusione dell’Americana donne sul velodromo di Berlino cala il gelo. Il numero 1 nero, Letizia Paternoster, mentre è nella fase fuori gara, a 20-30 all’ora in attesa di ricevere il cambio dalla Barbieri, in rettilineo viene falciata da un’atleta di Hong Kong che sbaglia il cambio e cade. La trentina vola via e atterra sul fianco destro, il suo corpo viene scosso da qualche fremito prima di bloccarsi. Letizia è stesa a terra immobile. Arrivano i primi soccorsi, lei si riprende ma è confusa. Si parla di forte trauma cranico, viene portata in ospedale per gli accertamenti.
PRIMO BOLLETTINO Circa tre ore dopo l’incidente arriva il primo messaggio da parte di Dino Salvoldi, il c.t. delle donne d’oro ed è un grosso sospiro di sollievo: «Niente di rotto, contusione costale, ora facciamo ecografia addominale. Testa ok». Un’altra mezzoretta e arriva il secondo messaggio: «Niente di rotto, forte contusione alle costole, altri esami tutti negativi. Stiamo aspettando la dimissione». Quando la notte sta ormai facendosi spazio, ecco che arriva la voce del c.t.: «Siamo in hotel e Letizia è appena salita in camera. Della caduta si ricorda tutto perché non ha mai perso conoscenza. Mi ha detto che quando ha picchiato a terra ha visto nero ed è rimasta giù a occhi chiusi. Però già i medici intervenuti in pista gli avevano controllato la pupilla e ci avevano detto che era sempre rimasta vigile». A conti fatti sembrerebbe quindi solo un grande spavento. «E tanto dolore - sottolinea Salvoldi - infatti i medici dell’ospedale le hanno dato una prognosi, non di inattività ma diciamo legata al male, di sei-otto settimane». Tra due settimane, però, si torna in pista a Londra per la quarta prova di Coppa. Sembrerebbe difficile ipotizzare che la Paternoster possa esserci. «Piano piano - conclude il c.t. donne - non lo so ancora se ci potrà essere o meno. Magari per il quartetto si e per l’Americana no. Aspettiamo e vediamo come si evolve la situazione. Certo che il dolore alle coste è forte, ma Letizia mi ha già detto che domani vuole andare in palestra».
ELIA COSÌ COSÌ Ma ieri era anche la giornata di Elia Viviani, in gara nel suo Omnium specialità di cui è campione olimpico. Già dalla prima prova, lo scratch chiuso all’8° posto, però s’è capito che sarebbe stata dura. Poi un 6° posto nella Tempo race, il 5° nell’Eliminazione e il 6° al termine della corsa a punti. Successo dell’australiano Sam Welsford che precede lo spagnolo Torres e l’olandese Van Schip. Davanti all’azzurro hanno chiuso anche il greco Volikakis e il kazako Zakharov. «Ho salvato il salvabile - commenta Viviani perché
le gambe erano quelle che erano. Alla fine sono comunque punti importanti per la qualificazione olimpica». Per l’olimpionico, che sarà in gara anche a Londra, però c’è anche un po’ di rammarico: «Ero venuto qui per finire nei
cinque e non ci sono riuscito. Però mi sarebbe bastato un punto in più per finire quarto. Se all’ultimo sprint fossi arrivato secondo anziché terzo ora questa giornata avrebbe un sapore diverso».