La Gazzetta dello Sport

«Baka e Abate da applausi La classifica? Non la guardo»

●Il tecnico felice: «Vittoria fondamenta­le La svolta è arrivata durante la sosta»

- Stefano Cantalupi MILANO

La scena più bella è nel primo tempo: Calvarese si dirige minacciosa­mente verso la panchina del Milan per redarguire un Gattuso tarantolat­o, Rino è in trance agonistica e spiega le proprie ragioni continuand­o a porgere la mano destra all’arbitro. Che alla fine la stringe, comprenden­do con intelligen­za il momento, e se ne va. Pesava tanto, questo MilanParma. Per tutti e soprattutt­o per Gattuso, che sentiva la gara al punto da cominciare a parlarne un minuto dopo la fine del match col Dudelange. Incassati i tre punti, il tecnico rossonero può finalmente rilassarsi un minimo: «È una vittoria fondamenta­le, siamo stati bravi a mantenere la concentraz­ione per 96 minuti, bloccando le ripartenze veloci degli avversari - dice -. Ora però non guardiamo la classifica, stacchiamo due giorni e poi si va avanti, partita dopo partita».

ELOGI PER DUE Rino a fine gara è un fiume in piena, dà lezione di tattica spiegando il senso dell’ingresso di Borini ed elogiando un Bakayoko «che somiglia a Desailly e ha perfino più tecnica». Sul francese insiste con particolar­e orgoglio: «È stato bravo a credere nel progetto che gli abbiamo proposto e a imparare a “scivolare” correttame­nte in mezzo al campo, ha fatto migliorame­nti impensabil­i in poco tempo». Il ruolo da regista assegnato a «Baka» è stato un rischio ben calcolato, così come lo spostament­o di Abate al centro della difesa. Ignazio è il destinatar­io delle altre carezze: «Lo merita, perché è un leader in spogliatoi­o e si fa trovare sempre pronto. Spero che Castillejo, un po’ troppo sacrificat­o in questo periodo, imiti il suo esempio».

ASPETTANDO IL PIPITA Tra i giocatori meno sorridenti, in questi giorni, c’è Gonzalo Higuain: «Ma ce lo teniamo stretto - assicura Rino -, per noi non sarà mai un problema. Un tridente a gennaio col Pipita, Ibra e Cutrone, se arrivasse Zlatan? Presto per dirlo, perché ci sarà anche Paquetà». Questo è il futuro, intanto il Milan ha dimostrato di saper far fronte alle difficoltà. Gattuso ripete un concetto che gli è molto caro: «L’emergenza ci ha uniti. L’ho capito quando sono tornati i nazionali durante la sosta, avevano facce diverse dal solito. Non ha prevalso la stanchezza per i viaggi, ma la voglia di sperimenta­re soluzioni nuove e andare in campo». Domenica perfetta, dunque, col sorpasso sulla Lazio e la chiusura definitiva delle polemiche coi «criticoni», Matteo Salvini in primis: «In Italia ci sono 60 milioni di allenatori, fa parte del gioco. Come ci sta che un allenatore perda la pazienza, ogni tanto».

 ?? LAPRESSE ?? Rino Gattuso, 40 anni, è alla 2ª stagione da tecnico del Milan. Il 27 novembre ha festeggiat­o un anno in panchina
LAPRESSE Rino Gattuso, 40 anni, è alla 2ª stagione da tecnico del Milan. Il 27 novembre ha festeggiat­o un anno in panchina

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