La Gazzetta dello Sport

Grinta Napoli Un patto di ferro per non mollare

●Ancelotti vuole restare sulle tracce della Juve Ha catechizza­to i suoi e spera in Mertens-Insigne

- Mimmo Malfitano INVIATO A CASTEL VOLTURNO (CE)

Il morale è alto, nonostante tutto. La resa non appartiene all’ambiente napoletano. Ne ha discusso con la squadra, Carlo Ancelotti, prima della partenza per Bergamo. Gli undici punti che dividono il suo Napoli dalla Juventus impression­ano, ma soltanto fino ad un certo punto. Perché il campionato è lungo e le sorprese vanno considerat­e. E allora, nessuna depression­e. Stasera, contro l’Atalanta ci vorrà il solito Napoli, quello determinat­o, deciso e, magari, un tantino più pratico negli ultimi venti metri. Il gruppo è unito e motivato, con l’allenatore ha stretto un patto di resistenza, un modo per tenersi quanto più possibile nella scia della capolista. C’è il rischio che anche per quest’anno si debba accantonar­e il sogno scudetto, con l’aggravante, stavolta, che il tutto potrebbe già essere risolto ancor prima che si concluda il girone d’andata. Il momento, in ogni modo, richiede uno sforzo supplement­are, perché alle porte c’è anche l’attesa sfida di Anfield, contro il Liverpool, che vale gli ottavi di Champions League.

NOTTE INSIDIOSA Prima dell’impegno europeo, però, c’è la notte di Bergamo con tutte le sue insidie, tecniche e ambientali. L’Atalanta è una squadra che concede poco, soprattutt­o sul proprio campo. Ne sa qualcosa l’Inter che non più tardi di quindici giorni fa, ne ha rimediati quattro. Un dato che Ancelotti non ha per niente trascurato, ha studiato per trovare le contromisu­re al pressing aggressivo dell’avversario. Un motivo in più per lasciar perdere il turnover, per schierare la formazione migliore, perché un risultato diverso dalla vittoria sarebbe il lasciapass­are per la fuga definitiva della Juventus. L’allenatore ha ribadito alla squadra di non guardare la classifica, di non farsi condiziona­re dai numeri e di giocare come ha sempre fatto, aggiungend­o un tantino di cattiveria in più in fase conclusiva. Chissà che il tecnico non decida di schierare Albiol. Ieri pomeriggio, il difensore spagnolo è salito sull’aereo che ha portato la squadra a Bergamo: pare che sia guarito dall’infortunio alla caviglia, rimediato mercoledì in Champions. Resta soltanto da capire se Ancelotti vorrà rischiarlo o dare fiducia a Maksimovic che giocherebb­e al fianco di Koulibaly. In difesa, ci sarà anche il rientro a destra di Hysaj: a lui, toccherà la marcatura di Papu Gomez, l’avversario più difficile da tenere.

I MOTIVI

Il tecnico sa che è un momento fondamenta­le della stagione

La Champions ha rilanciato il belga, Lorenzo ha fame: non segna da un mese

GOL PESANTI Mai come stasera, servono. Una mano importante dovranno darla Insigne e Mertens, quest’ultimo in uno stato di forma straordina­rio. La doppietta contro la Stella Rossa, l’ha rilanciato definitiva­mente, mentre Lorenzo non segna in campionato da un mese (contro l’Empoli, al San Paolo) e non ha mai segnato contro l’Atalanta. Lo scorso anno fu proprio l’attaccante belga a risolvere una gara difficile, combattuta fino all’ultimo minuto, con un diagonale spettacola­re. Al gol, invece, è ritornato Hamsik, che si è sbloccato nel mercoledì europeo, segnando la prima rete stagionale.

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Carlo Ancelotti, 59 anni, allenatore del Napoli GETTY IMAGES

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