Udinese, un muro invalicabile Il Sassuolo prova, ma nulla!
●Nicola si cura soprattutto di chiudere gli spazi e ingabbia il gioco di De Zerbi che però scuote i suoi: «Più spensierati, non stiamo lottando per la salvezza...»
Il «celodurismo» di De Zerbi - quello che amplificava occasioni con armonia e intensità totale, quello di inizio anno insomma - esce solo in una ripresa in cui Nicola continua a perseguire il proprio obiettivo: non prendere gol e non perdere un puntaccio che mette l’Udinese sul piedistallo della quasi-rinascita. Pirotecnìa, insomma, se ne vede giusto un po’ dal Sassuolo nella ripresa, perché se è vero - come è vero - che l’Udinese mette il pullman davanti alla porta finendo per fare l’unico tiro in porta al minuto 38 della ripresa, beh, è altrettanto vero che il Lato A del match è stato pieno di quasi nulla, un tiro e un gol annullato. Morale: il Sassuolo non vince in casa dal 21 settembre ma almeno ci prova, l’Udinese per la seconda gara di fila non prende gol.
UN TIRO Il tecnico del Sassuolo torna al 4-3-3, Nicola disegna un 5-3-2 ben visibile che ovviamente lascia poco spazio a Fantasilandia. Un muro. L’Udinese decide che fare un altro passettino verso la salvezza vale più di ogni piccolo-grande rischio, anche se poi l’ingresso di Lasagna (con arretramento di De Paul davanti alla difesa) mezza idea di verticalità la offre. Più virtuale che reale. Il problema è che è un’Udinese ammassata su se stessa, che per poter ripartire e far male necessita di una dose di energia ora assente: anche per questo, e soprattutto per la «mission» di Nicola (salvare la pellaccia), la creatura friulana arriva all’unico tiro in porta solo sul finire della partita, botta da 25 metri di Mandragora con unica paratona di Consigli. «Abbiamo scelto di essere pratici e realisti» dice Davide Nicola. Appunto.
AUTOSTIMA E VAR In sostanza, il Sassuolo ha sbattuto contro quella diga friulana, soprattutto nel primo tempo in cui l’intensità bassa mista a poca autostima (paura di sbagliare) ha prodotto due situazioni: un tiro di Duncan al 20’ sul quale Musso mette in angolo e da cui poi nasce il gol annullato, sempre di Duncan. L’assistente di linea Caliari prima assicura l’arbitro Guida sulla posizione regolare, fortunatamente la Var interviene e smaschera il ghanese oltre i radar regolamentari. Niente gol, primo tempo imbalsamato ma ripresa in cui il Sassuolo alza ritmi, gli esterni e sicurezza: Matri produce più di Babacar, il 4-2-4 offre brividi. Così, Musso finisce per parare e De Zerbi per didascalizzare: «Dobbiamo essere più spensierati, siamo settimi mica in lotta per retrocedere...». Analisi giusta. Tentar non nuoce, tremare sì.