Lo Stirpe è stregato Il Frosinone ci prova e il Cagliari lo riprende
●Ciociari in vantaggio con Cassata, non riescono a vincere nel loro stadio. Super Cragno, Farias pareggia. Barella rosso
Diego Farias è come quegli elicotteri dei film di guerra: spunta dal basso e all’improvviso riprende il Frosinone. Il suo primo gol nel 2018, a quasi un anno dall’ultimo con la Samp del 7 dicembre scorso, consegna un prezioso pari (il 3° di fila) al Cagliari e allunga la maledizione dei ciociari nel nuovo stadio Stirpe. I 3 punti in casa, che i giallazzurri ritenevano ormai quasi ormeggiati in porto al tramonto del match, sono un ricordo che si perde nella notte dei tempi: in campionato l’ultima vittoria interna risale alla Serie B col Carpi (5 maggio), seguita dal successo nei playoff per la A col Palermo. Se poi lungo la strada dei sogni, alimentati dall’1-0 di Cassata, si mette pure di traverso un super Cragno, allora non è proprio giornata. E il distacco dal Bologna terz’ultimo si riduce solo di un punto (-3).
CENTAURI DI FASCIA I primi 45’ esaltano un principio contenuto nei sacri testi del calcio: se hai esterni frenetici, hai più possibilità di farcela. E contro Padoin e Srna, 71 anni in 2, Zampano e Beghetto, più giovani insieme di 22 primavere, sgommano in fascia e la loro spinta produce subito il ruggito dei leoni di Ciociaria: succede al 14’, percussione dell’ex Pescara, assecondata da Maiello, cross all’indietro e destro ad incrociare di Cassata a rimorchio. Chi colpisce per primo colpisce due volte, si dice. Ma il Frosinone non sa approfittare della sua velocità di passo: malgrado la prova incolore dei terzini sardi e l’incertezza sul ruolo di trequartista (Sau e Joao Pedro non valgono l’infortunato Castro), i padroni di casa non affondano i colpi trovando peraltro l’opposizione di Cragno, decisivo già due volte nel primo tempo al cospetto di Ciofani.
MOSSE AZZECCATE La rivalutazione di un’arte demodè come la pazienza è l’altro messaggio forte contenuto nella ripresa, firmato Maran con la scelta di inserire Faragò e Farias al 17’. Fiducia ripagata perché il brasiliano, sfuggito a Goldaniga, ritrova la verve dei tempi migliori al 32’ insaccando sottomisura un cross di Joao Pedro. Ed è pure la scintilla che fa divampare il match, con i sardi capaci finalmente di guadagnare metri di campo. Un’occasione nitida per Chibsah stoppato da Cragno, un’altra per Ionita a tu per tu con Sportiello (reattivo in precedenza su Pavoletti) fino allo show finale del portiere del Cagliari: una parata da salvatore della patria su Ciofani nei titoli di coda che equivale ad una secchiata d’acqua gelida sulle ambizioni altrui. Perché il pari ferisce di più il Frosinone lungo il sentiero minato della salvezza.