La Gazzetta dello Sport

Hirscher battuto a Beaver Luitz, è un ritorno gigante

●Primo successo per il tedesco, al rientro dopo un infortunio. Tonetti 8°, Moelgg 16°

- Marisa Poli

Doveva capitare prima o poi che Marcel Hirscher non ce la facesse a vincere. Che dopo 5 trionfi di fila in gigante (compreso quello olimpico) la striscia dell’austriaco fosse fermata da qualcuno. A Beaver Creek non è stato però il solito contendent­e, Henrik Kristoffer­sen, a rovinargli la festa, ma il tedesco Stefan Luitz, uno che ha un credito con la fortuna grosso come un gatto delle nevi. Se il 26enne tedesco non aveva ancora vinto in Coppa del Mondo era anche a causa dei plurimi infortuni alle ginocchia. Il più recente, in una caduta nella gara in Alta Badia della scorsa stagione, aveva fermato la sua scalata: nei giganti precedenti era stato quinto, poi quarto, terzo e secondo. Il conto è chiuso, la prima vittoria fa dimenticar­e l’amarezza olimpica di Sochi 2014, quando inforcò all’ultima porta mentre era diretto a una medaglia sicura. «È stata una gara pazza, non me l’aspettavo. Non ho pensato al tempo degli altri, ma a come stavo sciando» commenta, dopo aver messo in fila il solito Hirscher, la sorpresa svizzera

Tumler (al primo podio di Coppa, a 29 anni, era 21° dopo la prima manche) e Kristoffer­sen.

RIVOLUZION­E È stata una gara pazza, sì, come spesso capita con la seconda manche di Beaver Creek. Perché con l’andare del tempo l’ombra scende sulla pista e chi parte dopo ha una visibilità diversa e penalizzan­te. Nella prima manche aveva brillato Manfred Moelgg, quinto con la più bella manche di gigante da un bel po’ di tempo. Come tanti partiti vicino a lui nella seconda, ha perso tantissimo ed è finito 16° a 1”84. Il migliore azzurro è Riccardo Tonetti, ottavo a eguagliare il miglior risultato della specialità dopo il 10° posto della prima manche: «Mentre scendevo la pista non sembrava poi così male, ma c’era tanta neve dentro, era più molle, e i segni non mancavano. Sono soddisfatt­o, arrivavo da un cambio di materiali, con la fiducia di un buon lavoro in estate. Ci siamo qualificat­i solo in due per la seconda, ma tanti miei compagni non si sono espressi come sanno». Le indicazion­i del primo gigante della stagione confermano la forza di Hirscher e Kristoffer­sen, la crescita di Luitz, la forza degli svizzeri che piazzano anche Meillard quinto. Se oggi il controllo della neve sarà positivo, in Val d’Isere la prossima settimana ci sarà già l’occasione del riscatto.

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AFP Stefan Luitz, 26 anni, la scorsa stagione a Beaver era stato terzo

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