Con Cutrone e Kessie il futuro è qui Parma rimontato, Lazio superata: è 4°
Gattuso in zona Champions. Decide un rigore “visto” solo dalla moviola
La vittoria del Milan ha l’impronta della modernità, perché sui due gol è servita una lunga revisione al video. E senza la Var, due stagioni fa, adesso si parlerebbe di una rete sporcata da fuorigioco e di un rigore non visto (fra l’altro i dubbi rimangono). Però il successo che consente il sorpasso sulla Lazio al quarto posto (e scongiura quello del Parma) è anche conseguenza di due diverse proposte di calcio: tecnico e fisico nel primo tempo; caratteriale e tattico nel secondo. Ogni versione ha il suo difetto, altrimenti i rossoneri non avrebbero tenuto aperto il risultato fino al termine. Come un’altra consueta imperfezione è quella di subire sempre almeno un gol: anche se in questo match l’unico tiro ● Gol su rigore per Franck Kessie con il Milan. Il centrocampista ne ha sbagliato solo uno. Considerando anche l’Atalanta, Kessie è a 6 gol su 7 concesso diventa lo 0-1, soltanto una volta in 14 giornate, contro l’Udinese, il Milan è uscito pulito. Ma il saper reagire e cambiare lo ha portato al successo.
I MOTIVI Le qualità migliori della prima parte sono: possesso pulito (68,4%); costruzione per l’entrata a destra, sull’asse Calabria-Suso; interruzione rapida e muscolare delle ripartenze del Parma, la specialità della casa. La mancanza principale: non saper riempire l’area. Cutrone non arriva nei tempi giusti quando il cross è basso sul primo palo, gli esterni non stringono quando l’invito è lungo; il dialogo nel breve è impedito dalla massa gialloblù corta davanti all’area (da 4-3-3 a 4-5-1), i tiri da fuori sballati. E le variazioni sul tema, tipo un destro di Suso, vengono intercettate dal portiere. Le spinte che portano alla rimonta sono invece frutto della scossa per la rete presa su angolo, con testa di Inglese lasciato solo da Kessie. Poi la nuova sistemazione disegnata immediatamente da Gattuso: da 4-3-3 a 4-2-3-1/4-4-2 con Borini trequartista o seconda punta, inserito per un interno (Mauri). Ma in questa giravolta emerge anche il carattere, ben rappresentato da Cutrone e dal suo istinto per il gol. PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORI Inglese (P) al 4’, Cutrone (M) al 10’. Kessie (M) su rigore al 26’ s.t. REAZIONE ROSSONERA Con più compagni vicini, il centravanti ronza su tutta la linea, va a provocare l’errore (di Scozzarella) per poi chiudere al volo per il pari. Sostenuto dal miglior Bakayoko visto finora, e tranquillo dietro nell’inedita coppia centrale Abate-Zapata, il Milan riesce a compensare il calo di Suso con la lieve crescita di Calhanoglu. Il rigore su cross del turco viene deciso comunque soltanto dal video, quasi nessuno in campo e fuori aveva scovato il mani di Bastoni. Le idee di Gattuso portano al terzo sistema iniziale nelle ultime tre uscite, e in questa le rivoluzioni poi si moltiplicano nel secondo tempo. Per una formazione accettabile c’è quasi l’obbligo di piazzare una sola punta centrale, con Higuain squalificato e gli altri sei assenti, in tutti i reparti. Il Milan comunque preferisce il coraggio alla pazienza, vedi il dato che riguarda le verticalizzazioni: 162 a 128.
PARMA FRENATO Anche se tre anni fa il Parma immalinconiva nelle nebbie della Serie D, adesso non si fa prendere dai timori sfilando a San Siro. D’altronde vi era già passato in settembre, uscendo vittorioso contro l’Inter. Però viene meno la sua arma migliore, il contropiede. Gervinho stavolta sembra infastidito dall’orario e poi da un guaio muscolare. Già nel primo tempo D’Aversa gli cambia fascia, perché non segue le partenze di Calabria e mette in inferiorità Barillà e Gagliolo. Poi l’ivoriano deve uscire a inizio ripresa. Biabiany è più faticatore (due recuperi sprint sui contropiede) che freccia offensiva. E anche gli interni di centrocampo, Grassi e Barillà, quando propongono un inserimento, mancano la porta o lo stop. L’errore principale però è quello di non aver saputo raffreddare la gara dopo il vantaggio a inizio ripresa: sei minuti dopo Cutrone pareggia e il Parma non contro-reagisce.
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L’ANALISI
Rino cambia marcia alla squadra variando modulo dopo lo svantaggio
Gli emiliani bloccati nelle ripartenze, pagano una gestione sbagliata dopo il gol