Il nuovo re è Modric Pallone d’oro al croato Cristiano è secondo
● Finisce l’era di Messi e Ronaldo che si sono divisi gli ultimi dieci Luka: «È un sogno di bambino, un onore vincere dopo tali campioni»
Se la vendetta è un piatto da servire freddo, allora Luka Modric da ieri è uno chef stellato. Innanzitutto perché il croato ha finalmente messo fine ai bagordi di Ronaldo e Messi, che negli ultimi dieci anni si erano spartiti tra loro, con cinque trofei a testa, il banchetto del Pallone d’oro, senza lasciare neppure le briciole ai potenziali concorrenti. Ma il centrocampista del Real Madrid si è pure gustato il trionfo da nuovo «roi» del calcio, facendosi incoronare a 33 anni in pompa magna al Grand Palais di Parigi: «E’ un sogno da bambino e un onore vincere dopo tali campioni e tra tali candidati». Ma è anche una sorta di colpo al cuore alla Francia del calcio, laureatasi campione del Mondo a luglio battendo in finale proprio la Croazia di Modric. Uno che però prima di andare in Russia aveva vinto la Champions, con il Real Madrid. La Francia sognava di premiare i suoi Bleus: soprattutto Griezmann, relegato al terzo posto, o almeno Mbappé, rimasto giù dal podio. Dove è salito invece orgogliosamente Ronaldo, che ha snobbato la serata parigina per non cedere di persona lo scettro all’ex compagno di squadra in Liga. Comunque la fine di un’era, come spiegato da Buffon, tra i Vip della serata: «Abbiamo vissuto un decennio d’eccezione. Ronaldo e Messi con il loro talento oscuravano anche la vittoria di un Mondiale. Modric in tal senso merita il Pallone d’oro, come tutti i primi cinque, ma io avrei premiato Mbappé»
DISTACCHI Resta che dopo il titolo del rossonero Kakà nel 2007, il croato irrompe nella storia del calcio spodestando Ronaldo con 753 punti, guadagnandone ben 669 rispetto al 2017 quando si dovette accontentare del quinto posto. E rifilando un distacco di 277 lunghezze al fuoriclasse della Juventus che ha pagato il Mondiale deludente e forse i guai con la giustizia americana. In pratica si tratta dello stesso differenziale che il portoghese inflisse un anno fa a Messi (276), calato al quinto posto, perdendo 390 preferenze, e fuori dal podio per la prima volta dal 2006. L’argentino è stato scavalcato anche da Mbappé che di punti ne ha raccolti 299 in più rispetto ai 48 della precedente edizione, scalando tre posizioni, ma fallendo l’assalto a un trofeo che a luglio gli sembrava promesso dopo i quattro gol in Russia, di cui uno da più giovane marcatore in finale, dai tempi di Pelé (1958). Ma non è bastato al 19enne del Psg cui Buffon profetizza comunque una carriera di trionfi: «Dal prossimo anno saremo qui a festeggiarlo». Mbappé si è consolato con il primo trofeo Kopa destinato al miglior under 21. Titolo nobilitato dai voti di 33 ex Palloni d’oro. Il francese ha azzerato la concorrenza, ma non si accontenta: «Ora voglio sia il Kopa che il Pallone d’oro». Premio donne alla norvegese Ada Hegerberg.
ELEGANZA Più amaro il piazzamento di Griezmann, ieri seduto accanto a Modric: «Ma l’anno prossimo voglio il suo posto». Nonostante il titolo Mondiale e la vittoria in Europa League, il francese dell’Atletico Madrid si è fermato a 414 punti, vittima del rush di Ronaldo entrato subito a regime con la più quotata maglia della Juventus. Modric, 10° giocatore blanco a prendere il premio, ha potuto beneficiare della macchina di promozione del Real Madrid che fino all’anno scorso era focalizzata su CR7 e che quest’anno, pur di sostenere il croato e non disperdere voti come tra i Bleus, ha sacrificato Varane, altro campione del Mondo che inseguiva un successo alla Cannavaro (2006). Il centrale a metà dello spoglio era dato sul podio, invece si è arenato al settimo posto, superato da Salah del Liverpool, finalista perdente dell’ultima Champions. Competizione dove Modric ha espresso il suo
BUFFON «Ronaldo e Messi con il loro talento hanno oscurato tutti. Modric ha meritato, io avrei votato Mbappé»
miglior calcio, come in Russia, facendo dimenticare la sconfitta di Mosca ai 180 votanti (su 192): giornalisti sedotti stavolta dall’eleganza creativa di chi preferisce l’assist, l’apertura illuminante, il tocco di fino per mandare in gol i soliti noti.
DELUSIO-NEY Quelli abituati magari a frequentare la top 10 del premio francese, da cui però è stato espulso Neymar, uno che nell’estate del 2017 lasciò il Barcellona per il Psg, proprio per uscire dall’ombra di Messi e puntare al Pallone d’oro. Il brasiliano ha raccolto 19 miseri punti, perdendone 342, sprofondando dal terzo al 12° posto. Pogba è 15°, Kanté 12°. E 25° l’altro croato, ma bianconero, Mandzukic, con 2 punti. Niente italiani: «Ma – dice Buffon – è solo una questione generazionale. Presto torneremo a competere anche noi».