La Gazzetta dello Sport

Scatto Inter, e Keita mette la freccia

●Iniziata la rincorsa verso il riscatto da 34 milioni. Ora l’ex Lazio vede la Juve: con sorpasso su Perisic?

- Valerio Clari MILANO

La montagna da scalare è bella alta: guadagnars­i un riscatto da 34 milioni di euro. Le difficoltà erano parecchie anche partendo dal campo base: preparazio­ne fatta in modo sommario col Monaco (la forma di chi è rimasto a Montecarlo è lì a testimonia­rlo), un monumento interista come Perisic nel ruolo preferito, prime gare da titolare al posto di Icardi, giocate spesso spalle alla porta. Keita Balde però non si è fermato al primo ristorante, come direbbe Brunori Sas. Era partito per scalare le montagne e si è messo pazienteme­nte a farlo. Su Instagram ha recentemen­te pubblicato una foto di uno sponsor personale corredata da una frase di Tony Robbins, famoso life-coach americano, che ha lavorato anche con presidenti: «Stabilire gli obiettivi è il primo passo per rendere l’invisibile visibile». Detto che «obiettivi» e reti in inglese sono la stessa parola, il «goal» dichiarato di Keita è sempre stato chiaro: prendersi l’Inter.

CAMBIO? La cosa è andata discretame­nte a rilento per tre mesi, poi in otto giorni l’accelerata, quasi uno sprint in salita: due gol e un assist contro il Frosinone, l’allungo con tocco di stinco sul cross di D’Ambrosio. Destro, sinistro, destro: due partite di fila da titolare, tre gol, a conferma di quella statistica pazzesca, che dice che sono 11 nelle ultime 10 giocate in A dal 1’, fra Inter e Lazio. In nerazzurro gli è successo 5 volte, e le cifre offensive da titolare (tiri, occasioni create, assist) sono tutte superiori alla media ruolo degli attaccanti di A. Ma sono i gol che hanno riportato l’invisibile Keita sotto gli sguardi di tutti. I gol, più l’involuzion­e di Perisic: anche se a Roma hanno giocato insieme, scambiando­si spesso di fascia e rendendo più imprevedib­ile l’attacco nerazzurro, Ivan può essere considerat­o il «tappo» di Keita. Sostituirs­i al croato come risorsa offensiva, almeno finché non tornerà Terribile, è probabilme­nte il primo passo per far sì che ai 5 milioni investiti da Ausilio e Gardini per il prestito ne seguano altri 34. Il vice-campione del mondo garantisce rientri difensivi che Spalletti sa di non poter chiedere al catalano/senagalese. In compenso attualment­e Keita offre più soluzioni offensive, compresi tagli a centro area da prima punta. Il tecnico ne apprezza «la sfrontatez­za nel provare le sue giocate contro ogni avversario» ma ne teme «le pause». Già dopo il Frosinone, però, era arrivato alla conclusion­e di averlo «fatto giocare meno di quanto meritasse».

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Due gare di fila, tre gol: «Quando sono titolare mi sento bene, posso aiutare»

VERSO LA JUVE Probabile quindi che nel prossimo futuro vedremo più spesso Keita in campo, magari già dalla gara dello Stadium. Ora sono in tre per due posti, con Politano più che terzo incomodo. Ma aver scardinato gerarchie prima più rigide sembra un primo passo di Keita verso la sfida alla Juve. Un anno e mezzo fa Keita fu accostato fortemente ai bianconeri. Lotito denunciò una «tentata estorsione», Marotta lo tranquilli­zzò, smentendo un accordo già trovato col giocatore. Oggi toccherà anche al prossimo a.d. decidere del futuro dell’attaccante. E toccherà a Keita continuare a salire, su quella strada difficile, facendolo nel match più duro: «Quando gioco titolare mi sento bene e posso dare una grande mano. Ho grande fiducia in me, non voglio fermarmi adesso». La salita è appena cominciata.

Spalletti ne apprezza il coraggio nelle giocate ma teme le pause

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IPP Keita Balde e Ivan Perisic all’Olimpico

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