Le sfide di Cairo «Classifica corta Ce la giochiamo»
●Il presidente accelera sul nuovo centro sportivo Sul caso Scirea: «Offendere i morti non è da uomini»
«Un regalo ai tifosi per i nostri 112 anni di storia? Beh,intanto ci aspettiamo che la Figc ci assegni lo scudetto del 1927. Detto ciò un bel dono è il Robaldo, centro sportivo dove riuniremo tutte le nostre squadre giovanili. Il sindaco Chiara Appendino mi ha confermato che siamo in dirittura d’arrivo, e quindi contiamo di poter partire al più presto con i lavori». Urbano Cairo, ai microfoni di mamma Rai, all’ora di pranzo, ci aveva provato a dribblare il tema campionato. Ma, nel pomeriggio, si è dovuto arrendere all’assalto di Radio Sportiva. Del resto con Milan e Juve alle porte, in rapida successione, come si fa a non parlare delle prospettive di questo Toro appena approdato in zona Europa? Si comincia da San Siro. «Col Milan sarà uno scontro diretto? Un po’ lo sono tutti, questa è una gara impegnativa a ogni livello, conviene fare un po’ gli scaramantici... Siamo sesti e vogliamo provarci, anche se Milan e Juve sono sfide impegnative il Toro ha dimostrato di potersela giocare con tutte. Ora c’è una classifica molto corta, l’anno scorso alla quattordicesima giornata eravamo staccatissimi dalla quarta, adesso il campionato è più competitivo ed equilibrato. Questi 21 punti hanno un valore maggiore in proporzione».
BELOTTI E qui dal generale si passa al particolare, cioè ai giocatori. Il Gallo contro il Genoa ha ripreso a cantare, però Mazzarri chiede più gol. Non solo a mister cento milioni. «Con Belotti due anni fa ci eravamo detti che la clausola valeva per l’estero, qualcuno si è fatto vivo ma con valori più bassi, sarebbe stata una cosa brutta per i nostri tifosi, sono certo che farà bene e sono contento di averlo tenuto. Quello che conta è che torni al suo valore dal punto di vista calcistico, quell’anno fece 26 gol, quest’anno può tornare a fare numeri importanti. Come per Zaza, ci crediamo».
ZAZA Ecco, Zaza: è in chiaro ritardo di ambientamento. «Gli attaccanti vivono una vita particolare, magari hanno difficoltà, poi improvvisamente fanno gol ad ogni palla che toccano: l’importante è continuare ad avere fiducia. Credo che al Toro il potenziale ci sia, penso pure a giovani importanti come Ola Aina, Berenguer, Lukic, Edera che possono fare ancora di più. Credo anche, però, sia importante non fare proclami». Infatti Mazzarri non si è dato un obiettivo preciso. «Il nostro tecnico è un valore aggiunto: ha fatto cose di altissimo livello, è stato il primo a riportare il Napoli al secondo posto con una squadra di qualità inferiore a quella attuale. Anche all’Inter è arrivato quinto in una stagione di transizione societa- ria. L’ho sempre stimato, lo avevo già cercato e finalmente sono riuscito a prenderlo», è l’elogio del presidente al tecnico tornato al successo.
OFFESE Sulle scritte contro Gaetano Scirea e le vittime dell’Heysel comparse sabato a Firenze, Cairo va giù duro. «Quando non si rispetta chi ha avuto la sfortuna di morire, come quando si evoca l’Heysel, Scirea, i caduti di Superga, non si è degni di essere chiamati uomini. Bisogna rispettare i morti e i vivi, se il calcio diventa una cosa in cui non c’è più rispetto per nessuno non è calcio. Sportività e valori umani devono essere al primo posto pur in una competizione di alto livello». VAR Il rigore non dato alla Roma? «Io parlai della Var un mese fa e sembrava che lo avessi fatto “pro domo mea”. Invece avevo già capito che il fatto di non andare davanti al video in modo più costante e continuo in relazione a tutti gli episodi dubbi avrebbe potuto generare problemi. Sembrava una richiesta avanzata a difesa del Torino invece era di interesse generale. Poi so bene che arbitri e designatore devono fare i conti con i dettami di un protocollo. Credo dunque che il tema vada sollevato davanti agli organi internazionali affinché autorizzino un uso più frequente della Var. Penso in particolare all’IFAB».
ZAZA? TUTTE LE PUNTE VIVONO PERIODI DIFFICILI POI SI SBLOCCANO
URBANO CAIRO SULL’ATTACCANTE IN RITARDO