La Gazzetta dello Sport

Le sfide di Cairo «Classifica corta Ce la giochiamo»

●Il presidente accelera sul nuovo centro sportivo Sul caso Scirea: «Offendere i morti non è da uomini»

- Nicola Cecere

«Un regalo ai tifosi per i nostri 112 anni di storia? Beh,intanto ci aspettiamo che la Figc ci assegni lo scudetto del 1927. Detto ciò un bel dono è il Robaldo, centro sportivo dove riuniremo tutte le nostre squadre giovanili. Il sindaco Chiara Appendino mi ha confermato che siamo in dirittura d’arrivo, e quindi contiamo di poter partire al più presto con i lavori». Urbano Cairo, ai microfoni di mamma Rai, all’ora di pranzo, ci aveva provato a dribblare il tema campionato. Ma, nel pomeriggio, si è dovuto arrendere all’assalto di Radio Sportiva. Del resto con Milan e Juve alle porte, in rapida succession­e, come si fa a non parlare delle prospettiv­e di questo Toro appena approdato in zona Europa? Si comincia da San Siro. «Col Milan sarà uno scontro diretto? Un po’ lo sono tutti, questa è una gara impegnativ­a a ogni livello, conviene fare un po’ gli scaramanti­ci... Siamo sesti e vogliamo provarci, anche se Milan e Juve sono sfide impegnativ­e il Toro ha dimostrato di potersela giocare con tutte. Ora c’è una classifica molto corta, l’anno scorso alla quattordic­esima giornata eravamo staccatiss­imi dalla quarta, adesso il campionato è più competitiv­o ed equilibrat­o. Questi 21 punti hanno un valore maggiore in proporzion­e».

BELOTTI E qui dal generale si passa al particolar­e, cioè ai giocatori. Il Gallo contro il Genoa ha ripreso a cantare, però Mazzarri chiede più gol. Non solo a mister cento milioni. «Con Belotti due anni fa ci eravamo detti che la clausola valeva per l’estero, qualcuno si è fatto vivo ma con valori più bassi, sarebbe stata una cosa brutta per i nostri tifosi, sono certo che farà bene e sono contento di averlo tenuto. Quello che conta è che torni al suo valore dal punto di vista calcistico, quell’anno fece 26 gol, quest’anno può tornare a fare numeri importanti. Come per Zaza, ci crediamo».

ZAZA Ecco, Zaza: è in chiaro ritardo di ambientame­nto. «Gli attaccanti vivono una vita particolar­e, magari hanno difficoltà, poi improvvisa­mente fanno gol ad ogni palla che toccano: l’importante è continuare ad avere fiducia. Credo che al Toro il potenziale ci sia, penso pure a giovani importanti come Ola Aina, Berenguer, Lukic, Edera che possono fare ancora di più. Credo anche, però, sia importante non fare proclami». Infatti Mazzarri non si è dato un obiettivo preciso. «Il nostro tecnico è un valore aggiunto: ha fatto cose di altissimo livello, è stato il primo a riportare il Napoli al secondo posto con una squadra di qualità inferiore a quella attuale. Anche all’Inter è arrivato quinto in una stagione di transizion­e societa- ria. L’ho sempre stimato, lo avevo già cercato e finalmente sono riuscito a prenderlo», è l’elogio del presidente al tecnico tornato al successo.

OFFESE Sulle scritte contro Gaetano Scirea e le vittime dell’Heysel comparse sabato a Firenze, Cairo va giù duro. «Quando non si rispetta chi ha avuto la sfortuna di morire, come quando si evoca l’Heysel, Scirea, i caduti di Superga, non si è degni di essere chiamati uomini. Bisogna rispettare i morti e i vivi, se il calcio diventa una cosa in cui non c’è più rispetto per nessuno non è calcio. Sportività e valori umani devono essere al primo posto pur in una competizio­ne di alto livello». VAR Il rigore non dato alla Roma? «Io parlai della Var un mese fa e sembrava che lo avessi fatto “pro domo mea”. Invece avevo già capito che il fatto di non andare davanti al video in modo più costante e continuo in relazione a tutti gli episodi dubbi avrebbe potuto generare problemi. Sembrava una richiesta avanzata a difesa del Torino invece era di interesse generale. Poi so bene che arbitri e designator­e devono fare i conti con i dettami di un protocollo. Credo dunque che il tema vada sollevato davanti agli organi internazio­nali affinché autorizzin­o un uso più frequente della Var. Penso in particolar­e all’IFAB».

ZAZA? TUTTE LE PUNTE VIVONO PERIODI DIFFICILI POI SI SBLOCCANO

URBANO CAIRO SULL’ATTACCANTE IN RITARDO

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LAPRESSE Urbano Cairo, 61 anni, è il presidente del Torino dal 2005

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