Venezia, un pari stretto Contestazione al Foggia
●Iemmello (su rigore) e Vrioni si sbloccano, poi i pali negano il bis La squadra di Zenga sfiora la vittoria: adesso Grassadonia rischia
Quando un pareggio determina i poli opposti. Il Foggia infila il quinto consecutivo e subisce fischi e cori dei tifosi, che invitano Grassadonia (ora è davvero a rischio) ad andarsene. Il Venezia targato Zenga, invece, incassa un punto – e nella ripresa manca più volte il colpo grosso – e merita gli applausi dei suoi circa 50 supporters.
STESSA MUSICA Unico spartito tattico, il 4-3-1-2. Rispetto alla partita di La Spezia, Grassadonia ne cambia 5: squalificato Agnelli, infortunati Rizzo, Kragl e Chiaretti, resta fuori per scelta Busellato, dentro Camporese, Rubin, Carraro, Deli e Galano. Zenga deve rinunciare a Falzerano, squalificato, e anche all’infortunato Citro: dà spazio a Suciu e Segre e schiera Pinato trequartista. Il Venezia ha un buon avvio, però al 16’ si fa male da solo, perché, su cross di Martinelli in area Zampano commette un fallo ingenuo e inutile, tirando la maglia a Iemmello: è rigore, che lo stesso attaccante trasforma, per la sua prima rete stagionale. Il Foggia si mette comodo, va in ripartenza, sfruttando la fantasia di Galano e le accelerazioni di Gerbo. Zenga conta sugli inserimenti di Pinato e sull’abilità di Di Mariano nel puntare i difensori e accentrarsi per il tiro. Il Venezia passa al 4-5-1, creando densità in mezzo al campo per intasare le vie centrali cercate soprattutto da Galano. Rischia di andare ancora al tappeto ma su botta di Iemmello (che giocata per liberarsi di Domizzi) Vicario è salvato dal palo. Da lì a pochi minuti, nel recupero, la formazione di Zenga agguanta il pareggio: dalla sinistra cross di Bruscagin, Vrioni ruba il tempo a Camporese e infila (anche lui è al primo gol).
ALL’ASSALTO Nella ripresa Zenga può godersi la crescita della sua creatura, più intraprendente e veloce. Di Mariano arriva più volte al tiro, anche di testa, ma è impreciso; Vrioni è sfortunato al 20’ su girata dal limite che sbatte sul palo. Il Foggia è sulle gambe, arretra sempre più, riuscendo a presentarsi alla conclusione solo con Gerbo, Cicerelli e Iemmello. Nel finale Bizzarri salva su Bruscagin e Domizzi.