La Gazzetta dello Sport

È morto Nuñez Portò Maradona al Barcellona

● Fu presidente del club catalano dal 1978 al 2000, il primo a vincere la Champions

- CORRISPOND­ENTE DA MADRID f.m.r.

Era nato nei Paesi Baschi come José Luis, è morto ieri a Barcellona a 87 anni come Josep Lluis. Nel capoluogo catalano era arrivato da bambino e dopo essersi lanciato come costruttor­e aveva deciso che per sentirsi veramente parte del tessuto sociale cittadino doveva arrivare alla guida del Barcellona. Nuñez vinse le elezioni per meno di 1000 voti nell’estate del 1978 ed è diventato il presidente più longevo della storia blaugrana: nel 2000 convocò elezioni per passare il timone all’amico Joan Gaspart.

GRANDI NEMICI Con Nuñez il Barça è cambiato del tutto. Struttural­mente, sportivame­nte, economicam­ente, socialment­e. Il presidente che ha sempre vissuto di grandi contrasti ha individuat­o il suo primo grande nemico nel Real Madrid. Il secondo è stato il potentissi­mo Jordi Pujol, per anni n.1 della politica catalana. Il terzo Johann Cruijff, una relazione iniziata in maniera idilliaca e terminata nel peggiore dei modi. Per capire di che Barça si parla, nei primi 10 anni di presidenza Nuñez il club vinse una sola Liga. Nel 1988, anno segnato dalla rivolta dell’Hesperia, coi giocatori che accusavano Nuñez d’averli ingannati nel pagare le tasse, fu preso Cruijff e nacque il Dream Team capace di portare a casa 4 Liga di fila (3 all’ultimo turno) e la prima Champions. A Wembley nel 1992. Trionfo incastonat­o da due tragedie sportive: la finale persa a Siviglia nell’86 con la Steaua e quella col Milan di Capello del 1994. Da lì nacque la frattura insanabile con Cruijff, che portò il presidente al matrimonio con Van Gaal.

IL BARÇA MODERNO Nuñez ha rimodernat­o il Palau blaugrana e due volte il Camp Nou, ha costruito la Masia, il Mini Estadi, il Museu. Ha portato i soci oltre quota 100.000, ha chiuso sempre i bilanci in attivo, ha lottato con lo strapotere del Madrid, al tempo l’unico club che prendeva soldi dalla tv. Ha preso stelle come Maradona (nell’82, per poi rivenderlo al Napoli), Schuster, Ronaldo, Laudrup, Rivaldo, Stoichkov, Romario, Figo. All’inizio senza vincere, poi imponendos­i con continuità. Lo scisma tra «nuñismo» e «cruijfismo» l’ha logorato, e 4 anni fa era finito in carcere per corruzione. Ora che se n’è andato, restano i grandi ricordi.

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ELMUNDODEP­ORTIVO Nuñez e Maradona nel 1982 a Barcellona

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