La Gazzetta dello Sport

«Che impresa Una settimana da ricordare»

- Nicola Baldo TRENTO Il serbo Uros Kovacevic, 25 anni

Losanna prima, Padova poi. Quindi la Polonia, volteggian­do fra due città. Sette partite in meno di due settimane. Con in mezzo anche un breve ritorno a Trento. Per la Trentino Volley queste sono state giornate intense. «Abbiamo fatto una grande cosa – commenta Uros Kovacevic, mentre viene travolto dall’abbraccio dei tifosi che hanno aspettato la squadra al ritorno alla Blm Group Arena –. Siamo orgogliosi e felici di quello che abbiamo fatto. Eravamo fiduciosi, ma non era scontato né facile riportare ancora Trentino Volley al top mondiale». In tanti parlano di una squadra che in finale ha superato un gruppo di grandi giocatori, ma non ancora squadra. «Non penso sia così. Noi abbiamo vinto perché abbiamo giocato meglio e basta. A me Civitanova non è sembrata affatto individual­ista. Ricordiamo­ci che hanno superato la squadra migliore sulla carta, che era Kazan, giocando molto bene».

CERTEZZE Lo schiacciat­ore serbo, dopo la vittoriosa finale, è stato elogiato pubblicame­nte dal tecnico Angelo Lorenzetti. «Lo ringrazio, come anche tutti quelli che hanno detto e scritto così. Per me è stata una settimana davvero bellissima». Ma Kovacevic spegne i facili entusiasmi per i prossimi impegni stagionali. «Dobbiamo pensare solamente partita dopo partita, ad affrontare e vincere ogni incontro che abbiamo in tutte le varie manifestaz­ioni. Anzi, adesso pensiamo solamente a questi due giorni liberi di riposo che abbiamo. Scherzi a parte, la consapevol­ezza di poter battere anche squadre come Perugia e Civitanova la avevamo già. Sappiamo di essere una squadra che può spuntarla anche su di loro, come è successo con la Lube ora o come è successo con Perugia nella Supercoppa Italiana».

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