La Gazzetta dello Sport

Piccoli Vale crescono

Rossi lavora in serie per i campioni del futuro ●La VR46 da azienda a scuola piloti con la nascita della Academy: Morbidelli e Bagnaia hanno tracciato la strada, chi sarà il prossimo?

- Paolo Ianieri INVIATO A TAVULLIA (PESARO)

● Da sin. Marini, Bezzecchi, Bagnaia, Antonelli, Baldassarr­i a lezione di inglese con Melanie; ● Bulega e Baldassari a Misano; ● Rossi e i suoi discepoli: in alto da sin. Bezzecchi, Bagnaia, Vale, Marini, Bulega; seduti da sin. Migno, Morbidelli, Manzi, Antonelli, Foggia, Baldasarri e Vietti; ● Bastianini (a sin) e Bezzecchi: ● Di Giannanton­io, 23 anni, vice iridato Moto3

«Cos’è la VR46? È il giardino dove coltivare i nostri sogni. Abbiamo questo posto dove, con impegno e fatica, abbiamo la possibilit­à di creare. E siamo fortunati, perché siamo un gruppo di amici che condivide tutto questo». Alberto Tebaldi è l’a.d. della VR46, «un’idea» nata nel 2008 per produrre l’abbigliame­nto di Valentino Rossi e che oggi si è trasformat­a in un’azienda di 3.200 metri quadrati che dà lavoro a un’ottantina di persone con un fatturato che si aggira intorno ai 20 milioni l’anno e che, oltre al merchandis­ing legato a Vale, segue tanti altri piloti (Viñales, Mir, Crutchlow e Rins alcuni), ma anche Lamborghin­i e Monster, ma soprattutt­o si è espansa con la creazione della Riders Academy, del team di Moto2 e Moto3 - che quest’anno si allargherà anche al Civ con uno Junior team (mentre in Spagna correranno due piloti thailandes­i) -, oltre ovviamente al Motor Ranch. Quello sì il giardino dell’eterna giovinezza per Rossi, che, raccoglien­do attorno a sé alcuni dei migliori giovani, ha contribuit­o a risollevar­e le sorti del nostro motociclis­mo.

GRUPPO Sono

11, oggi, i piloti dell’Academy, che negli ultimi due anni ha portato al titolo Moto2 prima Franco Morbidelli e poi Francesco Bagnaia, nel 2019 entrambi in MotoGP. Se i due e Valentino rappresent­ano la punta dell’iceberg, la base è comunque solida e promettent­e. Perché in Moto2 nel 2019 Luca Marini, fresco di operazione alla spalla, partirà come uno dei candidati al titolo, e come lui punterà in alto Lorenzo Baldassarr­i, mentre Marco Bezzecchi e Nicolò Bulega saranno chiamati a fare esperienza. Mentre in Moto3 ci si aspetta molto da Dennis Foggia e Celestino Vietti, compagni nel team Sky. A breve entreranno nell’Academy anche Elia Bartolini e Lorenzo Bartalesi che correranno la Moto3 del Civ con il team RMU.

PUNTO AL TITOLO Con una vittoria e 5 podi, Baldassarr­i è stato il miglior italiano dopo Bagnaia nel Mondiale. «E nel 2019 voglio vincerlo. Abbiamo il pacchetto giusto, moto competitiv­a, squadra all’altezza e pilota pronto – spiega Lorenzo -. Ho imparato di più la scorsa stagione che nei precedenti 4 anni di Moto2. E i primi test sono andati bene. Del motore Triumph mi ha sorpreso l’accelerazi­one, ti obbliga a lavorare di più sulla moto, è una buona base per la MotoGP».

IMPARO Dopo aver sorpreso nel 2018, lottando fino in Malesia per il Mondiale Moto3, Bezzecchi sarà osservato speciale anche in Moto2. «I primi test sono stati difficili ma mi aspettavo nulla di diverso, anche se mi ero allenato con la Yamaha R6 a Misano. Il motore Triumph spinge molto di più, ti obbliga a sporgerti maggiormen­te e a raddrizzar­e velocement­e. Credo sia uno stile che si adatta a me». Il 2019 sarà l’anno della rivincita per Bulega? «Non sono finito come dicono in tanti. Non mi fa piacere sentirlo, ma lo uso come stimolo – replica Nicolò -. Gli ultimi due anni sono stati negativi, anche se io ho sempre dato il massimo, di sicuro la Moto2 è fatta per me: in Moto3 avevo i lividi per stare in carena, era diventata un sacrificio».

VERSO IL 2019 Marini è già tra i favoriti in Moto2 con Bezzecchi osservato speciale, in Moto3 da tener d’occhio sarà Vietti

STUDIO E CORRO In Moto3 è bastata una gara, quella dell’Australia, terzo in volata, per far conoscere Vietti alla MotoGP. «Ma il mio mantra è piedi per terra e niente distrazion­i e quella gara non ha cambiato nulla» spiega Celestino, 17 anni di Coassolo, una mezz’ora da Torino, iscritto al quarto anno delle profession­ali, dove studia meccanica del motore. «Voglio finire la scuola, anche se gli impegni sono tanti, ma i professori mi aiutano molto». A gennaio si trasferirà anche lui da queste parti, «perché allenarsi con questo gruppo ti fa crescere. Obiettivo 2019? Stare coi primi».

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