La Gazzetta dello Sport

Schumi junior fa passi da gigante «Si è subito adattato alla Formula 2»

●Parla Rosin, capo Prema: «Gomme inedite, potenza e freni in carbonio da gestire. Mick sta imparando bene»

- Giusto Ferronato

«E’ stato un inizio estremamen­te positivo». Renè Rosin sembra soddisfatt­o: Mick Schumacher cresce bene. Anche in Formula 2. Tre giorni di test ad Abu Dhabi sono stati l’occasione per vedere all’opera il figlio del sette volte iridato nella nuova serie, dopo il trionfo nell’Europeo di Formula 3. Chi meglio del team principal della Prema, la squadra che lo sta svezzando fin dagli inizi in Formula 4, per tracciare un primo bilancio? Più che buono a sentire il manager veneto. Innanzitut­to alcune cifre. Nella prima giornata Mick ha chiuso 12° a 818 millesimi da Louis Deletraz, nella seconda è finito 2° a soli 168 millesimi da Juan Manuel Correa e nella terza 10° a 884 millesimi ancora da Deletraz. «Ma il suo tempo lo ha fatto con gomma usata», precisa Rosin. Insomma, com’è andata? «Ci saranno da analizzare i dati, ma siamo rimasti positivame­nte impression­ati».

SFIDE Al di là dei tempi, è stato l’approccio complessiv­o alla nuova monoposto a convincere. «Quando si passa da F.3 a F.2 sono tre i fattori essenziali — spiega Rosin —. Primo capire bene la gestione delle gomme in modalità gara; secondo abituarsi alla differenza di potenza; terzo l’utilizzo dei freni in carbonio. Per le gomme dedichiamo diversi momenti della giornata ai long run, che per Mick erano una novità». Lo stesso Schumi jr ha spiegato come questo sia il lavoro di apprendime­nto più importante: «La potenza mi ha stupito, ma il vero segreto è far durare le coperture girando un filo sotto il limite, per averle ancora efficienti nel finale di gara». Una sfida che Mick, secondo Rosin, ha iniziato bene: «Era la prima volta che impiegava le Pirelli, un aspetto non banale visto che molti altri piloti che hanno girato con lui già le usavano in GP3, un vantaggio per loro».

ASSETTI Come avete impostato il lavoro? «Il mattino lo abbiamo dedicato ai long run, al pomeriggio si è invece lavorato sulla prestazion­e pura, in particolar­e sul giro di qualifica. I tempi sono diversi perché abbiamo provato vari assetti, cercando di migliorare il lavoro svolto quest’anno in Formula 3, visto che ogni pilota ha il suo stile di guida. Il venerdì è stato molto positivo, ha chiuso secondo facendo un gran bel lavoro». La Formula 2 quest’anno promette di essere un campionato parecchio interessan­te, e non solo per la presenza di Schumi jr. «Non è un caso che quest’anno quasi tutti i sedili siano già assegnati, è tornata a essere una serie di buon livello», conclude Rosin. Con la sua Prema è già sotto i riflettori.

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AP Mick Schumacher, 19 anni

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