ICARDI: «JUVE, IO NON FIRMO PER IL PAREGGIO»
IL CENTRAVANTI NERAZZURRO: «SARÀ UN PIACERE AVERE DAVANTI UNO COME RONALDO. ANNO INDIMENTICABILE»
Mauro Icardi è abituato ai palcoscenici. Campo di calcio e studio tv, poco importa: si muove nello stesso modo, il parquet come l’area di rigore, a suo agio quando c’è da ricevere il premio «performance dell’anno». Eccolo qui, ai Gazzetta Sports Awards, 72 ore prima di JuventusInter. «Ho giocato altre volte questa partita, ma questa è la più importante da quando sono qui. Lo è per me, lo è per tutta l’Inter». E via, tra un selfie e una maglia autografata. La serata è una festa, il sorriso è quello dei giorni felici. E in fondo tutto il 2018 è stato da uomo sulla Luna: 23 gol con l’Inter, chissà davvero se il meglio deve ancora venire. Chissà se la sfida con Ronaldo lo stimola come dice a parole. Se sì, sono problemi per Massimiliano Allegri: «Non vedo l’ora di affrontare Cristiano, sarà un piacere averlo davanti — ancora Icardi —. Ma in fondo non è un problema mio: ci penseranno De Vrij e Skriniar».
INDIMENTICABILE Difficile dargli torto. Il suo palcoscenico è qualche metro più avanti. Icardi ci mette poco a entrare in scena. In platea c’è l’a.d. Alessandro Antonello, il Cfoo Giovanni Gardini, c’è anche Beppe Marotta spettatore super interessato, se è vero che tra una settimana la sua nomina sarà ufficiale. E davanti a loro Maurito sale sul palco e riceve il premio Gazzetta: «Questo è un riconoscimento alla mia professionalità, da condividere con i compagni». Parole di capitano, non è un caso che pure Tommaso Berni
— il saggio del gruppo — gli faccia i complimenti: «Ogni anno che passa diventa sempre più leader, sempre più capitano. Per noi è un piacere averlo come compagno». Un piacere per l’Inter tutta, Luciano Spalletti acconsentirà. Icardi racconta: «Il 2018 è stato un anno indimenticabile per me. Da quando sono arrivato all’Inter, tutto il club aspettava di tornare in Champions. E poi ho vinto ancora una volta la classifica cannonieri. Di più: al debutto in Champions ho subito fatto gol: cosa chiedere di più?». Viene naturale chiedergli il segreto. In prima fila c’è Wanda Nara, seduta tra Sofia Goggia e Bebe Vio. Maurito frena: «Il segreto è il lavoro di tutti i giorni». Lavoro che ora gli chiede Spalletti, prima di Juve e Psv. «La Juve? No, non firmo per il pareggio — fa Icardi —. È giusto che sia così: ogni persona che fa sport punta al massimo e cerca di vincere. Io e miei compagni vogliamo dare tutto quello che abbiamo per la vittoria». Obiettivo tre punti, Mauro allo Stadium c’è già riuscito. La Juve è la 3a squadra italiana a cui ha segnato di più. Otto volte sono abbastanza per puntare al 9, il numero della vita.
DERBY E BOBO Sullo schermo partono le immagini dell’ultimo gol nel derby. Mauro ride: «Spettacolare, segnare al Milan con tutta la mia gente in tribuna è stato il massimo. La rete è arrivata alla fine, ma era strameritata». A proposito di gol. Ce ne sarebbe un altro, il numero 24 del suo 2018: «Aspettavo da tanto la rete con l’Argentina. Ecco, il 2018 così è stato davvero completo». Magari c’è ancora spazio per l’aggancio a Bobo Vieri: in platea c’è anche lui, l’8° bomber di sempre in nerazzurro con 123 gol. Icardi è a 118: «Manca poco, spero di prenderlo presto». Bobo ride. Magari Allegri, seduto lì vicino, un filo si sarà pure preoccupato.
8
LA CIFRA
I gol realizzati da Icardi alla Juve. Sono arrivati tutti in Serie A tra Samp (3) e Inter (5)