La Gazzetta dello Sport

Mandzukic il duro e la doppia sfida: per la Juve e il tabù

●Mario, l’uomo dei gol pesanti, in Italia non ha mai segnato ai nerazzurri: venerdì ha un’occasione super

- Jacopo Gerna

Qualche anno fa, Guardiola disse che con Mario Mandzukic sarebbe andato in guerra. Difficile pensare che quello di Pep fosse proprio un compliment­o, visto che dopo un anno insieme al Bayern chiese alla società di cedere il croato, centravant­i titolare della squadra che vinse il triplete con Jupp Heynckes nel 2013.

GOL PESANTI Mandzukic non ha questi problemi con Allegri: Max se potesse non lo toglierebb­e mai. I numeri spiegano solo in parte perché è un insostitui­bile, ma restano impression­anti. Da quando è a Torino, i suoi 28 gol in campionato hanno prodotto 27 vittorie. Stessa musica in Champions, con 10 reti che portano in dote 9 successi. L’unica sconfitta nella finale del 2017 a Cardiff, con una meraviglio­sa rovesciata che gli è valsa solo il premio di gol più bello.

ANNO MEMORABILE Il 2018 è stato l’anno più bello per Mandzukic, al di là della Champions alzata a Monaco. Per la prima volta in carriera, il croato ha ottenuto voti per il Pallone d’oro, 2, che gli sono valsi un 25° posto un po’ stitico per la verità. E’ lui l’unico juventino in classifica oltre a CR7. A Torino ha vinto il terzo scudetto e la terza Coppa Italia. E’ stato l’eroe della notte dell’impresa sfiorata al Bernabeu, con una doppietta vanificata dal rigore di CR7 nel recupero. Ma il bello doveva ancora arrivare: SuperMario è stato uno degli eroi nell’exploit della Croazia a Russia 2018: ha fatto piangere l’Inghilterr­a in semifinale con il gol del 2-1, determinan­do suo malgrado anche quella sfortunata finale con la Francia. Il colpo di testa, sua arma principale, per una volta lo ha tradito in una deviazione sfortunata alle spalle di Subasic che ha regalato l’1-0 ai Bleus, prima dell’inutile centro del 4-2. Niente Coppa, ma la storia della Croazia al Mondiale vivrà per sempre, con l’accoglienz­a da brividi a Zagabria e Luka Modric premiato con il Pallone d’oro che ha spezzato il duopolio Messi-Ronaldo.

NUOVA VITA Già, CR7. L’uomo che ha fatto ricordare a Mandzukic di essere prima di tutto un centravant­i. Un anno e mezzo al servizio di Higuain sulla fascia lo aveva allontanat­o dalla porta. Ora, con Cristiano che ama partire da sinistra, Mandzukic può occupare più spesso l’area. Risultato: 6 gol in campionato (su 8 tiri nello specchio) e uno decisivo in Champions al Valencia. Continuand­o così, supererà i 13 gol complessiv­i del 2015-16 che sono il suo record da quando è alla Juventus. Il feeling con CR7 è speciale: i due sembrano fatti per giocare insieme. E i muscoli di Mandzukic saranno fondamenta­li contro Skriniar, De Vrji e tutta l’Inter, la squadra più fisica della serie A contro cui non ha mai segnato dal 2015 a oggi. Ma SuperMario è come CR7: quando sente profumo di partita dell’anno, per dirla alla Chiellini, difficilme­nte stecca.

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PESO 85 kg ALTEZZA 190 cm.

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