La Gazzetta dello Sport

Cairo carica il Toro

«Serve continuità Con il Milan voglio una notte speciale» ●Il presidente granata: «Mi aspetto una grande gara, a viso aperto, in uno stadio che è la Scala del calcio. Siamo pronti per questo esame»

- Mario Pagliara

Accende quelle luci a San Siro, e poco importa se il nerazzurro per una volta non c’entri nulla. La sceneggiat­ura sembra essere scritta apposta per vivere una domenica sera tutta di un fiato: Milan e Torino lì, a veleggiare nell’alta classifica, in quella culla dove fioriscono i sogni europei. Il momento è ora per il suo Toro, con un’aria d’alta quota che finalmente inietta carburante nelle ambizioni europee, con un ambiente riempitosi di entusiasmo, e un

Toro che conta i minuti, le ore, i giorni che lo separano dalla domenica di San Siro. Urbano Cairo prova a non farsi contagiare da tanto entusiasmo, «resto prudente ma contentiss­imo di questo sesto posto, preferisco festeggiar­e alla fine per una gioia più grande», e dalla notte vissuta a Milano per i Gazzetta Sports Awards sprona i suoi a vivere una notte orgogliosa­mente da Toro. «Mi aspetto che il Toro giochi una grande partita a San Siro, uno stadio che resta la Scala del calcio e per un calciatore fare bene a San Siro è sempre uno stimolo particolar­e, un momento speciale di una carriera. Abbiamo davanti a noi una gran partita, anche molto impegnativ­a perché il Milan, nel quale rientra Higuain, è una squadra notevole. Noi dobbiamo essere al meglio e dare il massimo». E cita il grande Eduardo De Filippo. «Lo diceva anche De Filippo: gli esami non finiscono mai, come testimonia questo campionato con una classifica stretta e compatta. Dobbiamo essere pronti a quest’esame».

L’IMPEGNO Il sesto posto del Toro, ora in piena zona Europa, non crea le vertigini. «Certo, in questo momento siamo sesti e siamo molto contenti, ma non mi sbilancio - continua Cairo -: abbiamo davanti due partite molto dure contro il Milan e la Juventus, e subito dopo arriverann­o anche il Sassuolo e la Lazio. Prima di completare il girone di andata avremo alcune partite notevoliss­ime: dobbiamo cercare di interpreta­re ogni partita con quell’impegno che il nostro mister vuole dal gruppo e che serve per ottenere i risultati. Ma devo dire che i giocatori stanno entrando sempre di più in questa logica, è un fatto positivo».

COSE SPECIALI Quale sarà il segreto del Toro? «Affrontare tutte le partite con quell’animo espugnandi, convinti di potercela giocare a viso aperto, anche se di fronte avremo squadre che sono costate molto di più di noi». Piccola pausa. «E questo vuol dire cercare di fare delle cose molto speciali». A proposito del calendario che mette in fila da qui a fine anno Milan, Juve, Sassuolo, Empoli

E GLI ATTACCANTI GRANATA E LE PASSIONI GIOVANILI

e Lazio, Cairo dice: «Tutti i momenti del campionato sono della verità, quest’anno ne abbiamo già avuto chissà quanti. Se ogni partita la giochi come si deve ti porta un bel carburante di autostima, viceversa è un momento della verità in negativo. Quello che conta è continuare a giocare come abbiamo fatto finora sbagliando pochissime partite, e in alcuni casi siamo stati un pochino penalizzat­i un po’ dai nostri errori e un po’ dalle decisioni arbitrali. Ma quello che conta è guardare avanti: dobbiamo continuare su questa strada».

GIUSTO MODRIC Piccola incursione extra Toro: «Il Pallone d’oro a Modric? Ha fatto un Mondiale strepitoso, ha vinto la Champions, credo che abbiano voluto anche un po’ cambiare rispetto agli ultimi anni: Modric ha ottenuto qualcosa in più rispetto a Ronaldo, che ne aveva già vinti molti. É una vittoria giusta». Ai Gazzetta Sports Awards c’è anche Icardi e così risponde a chi gli chiede se gli piacerebbe averlo nel Toro: «È un grande giocatore, ma io ho degli attaccanti che non sono da meno, da Belotti a Zaza, che si riprenderà, a Iago che ha dimostrato una grande continuità. Sono molto contento dei miei, me li tengo stretti».

IO RIVERISTA Il proiettore torna su Milan-Toro, incrocio specialiss­imo per Cairo. «Io da ragazzino ero “riverista” più che milanista, amavo Gianni Rivera, ma devo dire che sono stato anche milanista. La mia seconda squadra era il Toro, già allora c’era dentro di me questa passione per il Toro perché mia mamma da grande tifosa granata mi ha insegnato a tifare per il Toro. Avevo due squadre, ma oggi non c’è più partita…».

GLI SPUNTI «Milan e Juve costate molto più di noi. Cerchiamo di fare cose speciali»

«Il Pallone d’oro a Modric è giusto: ha ottenuto qualcosa in più di Ronaldo»

ICARDI? BELOTTI E IAGO NON SONO DA MENO. IO ME LI TENGO STRETTI

SU MAURO ICARDI

DA RAGAZZO ERO RIVERISTA, TIFAVO MILAN E TORO. ORA NON C’È PARTITA

SU GIANNI RIVERA

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LAPRESSE Il presidente del Torino Urbano Cairo agli Sports Awards organizzat­i dalla Gazzetta dello Sport
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