La Gazzetta dello Sport

Koulibaly riposa Prepara il muro per Liverpool

●Ancelotti non ci rinuncia mai ma forse col Frosinone non giocherà in vista della Champions

- Maurizio Nicita

Millesette­centodieci minuti. Tutti quelli intercorsi nelle 19 partite disputare sinora in stagione dal Napoli: Kalidou Koulibaly li ha giocati tutti quei minuti, unico fra gli azzurri, portieri compresi. Premiato come miglior difensore dello scorso campionato, il senegalese si conferma ad altissimi livelli ed è l’unico cui Carlo Ancelotti non rinuncia mai, manco per un minuto. E che il tecnico abbia un debole – e chi non l’avrebbe fra i suoi colleghi – per il suo gigante d’ebano lo dimostra l’accoglienz­a che gli riservò a Dimaro, quando KK raggiunse i compagni dopo il Mondiale: «Sono onorato di poterti allenare». Un atleta con le sue qualità è difficile da trovare nella Serie A e se ci fosse bisogno di conferme riguardate­vi l’accelerazi­one sui 30 metri nei quali sorpassa e toglie palla a uno non proprio lentino come l’argentino dell’Atalanta, Rigoni.

CANNONIERE AGGIUNTO Se al Napoli ancora mancano i gol dei difensori, nonostante i tre lì davanti segnino a ripetizion­e, KK può essere definito un goleador difensivo, perché sono davvero tante le occasioni da rete degli avversari che riesce a sventare col suo strapotere fisico, unito a una grande coordinazi­one e una tecnica eccellente, che lo porta a tentare anche sortite offensive appena si crea lo spazio. E e contro la Stella Rossa c’è andato davvero vicino con un’azione portata avanti palla al piede, con sfera poi smistata a destra e inseriment­o da centravant­i concluso di testa sotto la traversa.

VISTA LIVERPOOL Ma dopo 19 partite bevute tutte in un sorso, forse sabato – contro il Frosinone – è arrivato il momento di tirare un attimo il fiato. Anche perché poi martedì c’è in programma la sfida dell’anno ad Anfield. E se contro il Liverpool di Klopp, come avvenuto all’andata, Koulibaly e compagni riuscirann­o a non prendere gol, la qualificaz­ione sarebbe automatica, senza bisogno di aspettare i risultati degli altri. E sarebbe una svolta importanti­ssima: per l’autostima del gruppo, per la crescita della società e di un ambiente che vogliono alzare sempre di più l’asticella.

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GETTY Il francese Kalidou Koulibaly, 27 anni

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