La Gazzetta dello Sport

SIAMO SICURI CHE IL RITIRO FUNZIONI?

Lazio e Bologna provano il provvedime­nto anti-crisi

- Di ANDREA SCHIANCHI

Il ritiro punitivo, da che calcio è calcio, rappresent­a l’estremo tentativo di evitare che tutto crolli. E come tale viene spesso invocato dai tifosi delusi per una serie di sconfitte o adottato da presidenti e dirigenti che, non sapendo quali altri pesci pigliare, si affidano a questo strumento nella speranza che la barca si raddrizzi. I fratelli Inzaghi, Simone con la Lazio che non ingrana e Pippo con il Bologna che ristagna in terz’ultima posizione (anche se ieri si è risollevat­o in Coppa Italia), stanno sperimenta­ndo sulla loro pelle gli effetti di questa medicina, ma prima di loro molti altri allenatori, quasi tutti, sono passati attraverso questo rimedio.

Detto che si tratta di un provvedime­nto-limite, che mette a nudo anche qualche carenza dirigenzia­le, ci si chiede: il ritiro punitivo ha effetti positivi sui calciatori? La Roma, all’inizio di questo campionato, per ordine del presidente Pallotta si è chiusa nel segreto di Trigoria, ha vinto il derby contro la Lazio, Dzeko ha dichiarato che «i giorni di ritiro ci hanno fatto bene, finalmente ora tutti sono uniti», e poi vai a guardare la classifica e scopri che i gialloross­i sono al settimo posto e continuano a stentare. Nel dicembre del 2017 toccò al Milan, subito dopo l’arrivo di Gattuso in panchina, e anche in quel caso i risultati non furono esaltanti. Pochi mesi prima, nella primavera del 2017, fu l’Inter a tentare questa strada. Era la fine di aprile, con un duro comunicato la società spiegò: «I calciatori sono chiamati a rappresent­are la nostra maglia con orgoglio e onore». Qualche giorno più tardi, dopo un’altra sconfitta, venne esonerato l’allenatore Stefano Pioli, ma l’obiettivo di qualificar­si in Europa non fu centrato.

Soltanto la Juve, negli ultimi anni, va in controtend­enza. Nell’autunno del 2015 i bianconeri barcollava­no, i dirigenti li chiusero in ritiro, Buffon alzò la voce, il gruppo di Allegri si ricompattò e inanellò un’impression­ante serie di vittorie. Chi conosce i proverbi, tuttavia, sa che «una rondine non fa primavera». I ritiri, dunque, possono abbassare la temperatur­a del corpo, ma non curare le cause dell’influenza.

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