La Gazzetta dello Sport

È GOGGIA BIS «MA STAVOLTA HA PIÙ VALORE»

- Marisa Poli

REGINA COME NEL 2017 «L’ORO OLIMPICO E LA COPPA HANNO CAMBIATO LA MIA CONSAPEVOL­EZZA. IN PISTA DOPO NATALE» PER IL RECUPERO HO CHIESTO CONSIGLI AD HIRSCHER

SOFIA GOGGIA SUL SUO INFORTUNIO

Sofia 2, la conferma. La donna dell’anno è ancora la Goggia, come un anno fa. Con un oro olimpico e una coppa di discesa in più. Elegante nel suo Emporio Armani nero, gonna lunga e stivaletti che stringono anche la caviglia ferita, quella del crac di 46 giorni fa. «L’anno scorso, più che il premio della donna dell’anno, mi sarei meritata quello per la rivelazion­e, con tutti i podi di fila. Questo premio, con l’oro olimpico in discesa e la coppa del Mondo della specialità contro la Vonn, per me ha ancora più valore: in questo 2018 ho raccolto tanto» dice nel camerino, mentre i suoi capelli lunghissim­i diventano boccoli e si prepara per salire sul palco.

IL PIANO

«Questi due premi arrivano in due momenti diversi e simili» riconosce Sofia. Un anno fa qualche acciacco per una caduta a Soelden e i risultati che non arrivavano, quest’anno il crac al perone della gamba destra l’ha tenuta lontano dalle gare e lo farà almeno per un altro mese. «Questo premio arriva in due momenti simili, perché l’anno scorso la stagione era cominciata parecchio male.

Diversi, invece, perché la consapevol­ezza è cambiata, quest’anno mentalment­e c’ero». Sofia cammina senza stampelle, senza zoppicare, il piede non è più gonfio. «Secondo me, dopo Natale scio» è il piano.

L’INFORTUNIO Sofia è cambiata, in quest’anno. Sofia è cambiata, dopo l’infortunio. «Ho sempre pensato che niente capita a caso, sia nelle cose belle sia in quelle meno belle. In questo stop forzato ho cercato di portarmi dietro tutto ciò che ho fatto, i risultati che ho raggiunto. È un trampolino per crescere. Ho conosciuto persone nuove. A volte la vita ti ferma, magari alla crescita esponenzia­le da atleta, la persona resta più indietro e c’è bisogno di tempo per rimettersi in pari. Mi rendo conto che vivendo la mia vita a questa velocità, ho accantonat­o la persona che sono. Che non vuol dire non aver più fame, o sentirsi arrivata». Sofia racconta che dietro ai trionfi ci sono i momenti neri, come quel giorno, nella clinica di Innsbruck, mentre aspettava di essere sottoposta alla risonanza magnetica: «C’era la cappella, sono entrata, non c’era nessuno. Mi sono stesa a terra tra le due navate e ho cominciato a piangere, disperata: “Mi sono fatta male”. Lì ho visto svanire tutto il lavoro dell’estate, tutti i piani, i progetti. Per pensare al ritorno ho chiamato Hirscher, che aveva avuto il mio stesso infortunio, e ho seguito i suoi consigli». Così in queste settimane ha lavorato ogni giorno dall’alba a sera. «E quasi tutte le sere guardo video di sci. Un giorno mi è capitata la ricognizio­ne di un allenatore a Cortina, quando ho sentito lo scricchiol­io della neve ho pensato: è per questo che lo faccio». Un pensiero è per l’amica (e olimpionic­a dello snowboard) Michela Moioli: «È incredibil­e quanto il percorso mio e di Michi sia parallelo, per il vissuto, per la consapevol­ezza. Lei si è fatta male, dopo è toccato a me, e mi ha detto: vedrai, anche a te farà bene».

CORTINA Per il ritorno in pista, nei piani della Goggia c’è la tappa di Coppa del Mondo di Cortina (19-20 gennaio), ma forse anche la settimana prima a St. Ankton. «Questo è un infortunio in cui devo sentire tanto me stessa, tornerò solamente quando i medici mi diranno: “l’osso tiene, vai”. Non mi farò tradire dalla voglia di esserci di nuovo, presto». È Sofia 2.0, la donna dell’anno.

 ??  ?? Sofia Goggia, 26 anni, bergamasca, olimpionic­a di discesa ai Giochi olimpici di PyeongChan­g BOZZANI
Sofia Goggia, 26 anni, bergamasca, olimpionic­a di discesa ai Giochi olimpici di PyeongChan­g BOZZANI

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