QUADARELLA «ORA MI SENTO LA NUMERO 1»
LA NUOTATRICE: «AGLI
EUROPEI HO REALIZZATO UN SOGNO. L’AMORE DELLA GENTE MI CARICA»
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IL NUMERO
Tre volte d’oro agli Europei, Simona Quadarella nel 2017 aveva vinto il bronzo mondiale nei 1500
IManeskin suonano per Super Simona, e questo lei non se lo aspettava: «Sono miei tifosi? Non lo sapevo davvero». La Quadarella sul podio più alto dei Gazzetta Awards è la testimonial perfetta di un nuoto vincente che ha fatto innamorare gli italiani nell’estate di Glasgow: neanche ventenne e già vincente. Una, due, tre volte. «Vorrei che questo 2018 non finisse mai, tant’è stato emozionante» racconta la romana, che sul palco ritrova un altro teenager come Filippo Tortu, rispetto al quale «io faccio molta più fatica...». La rivelazione dell’anno è l’allieva di Christian Minotti, il coach inflessibile che eccezionalmente le concede una serata extra, a tre giorni dalla partenza per i Mondiali di vasca corta in Cina. «Sto facendo lo scarico...il peggio è passato» ammette Simona, mezzofondista arrivata agli Europei per vincere un titolo, nei 1500, e tornata a Roma con una tripletta (800-400 gli altri ori) mai realizzata a livello individuale da un’azzurra. «Una soddisfazione enorme. Ma questo è solo un punto di partenza. È vero che nel 2017 c’era stato il bronzo mondiale di Budapest, ma ad agosto è stata tutta un’altra storia, si è realizzato un grandissimo sogno». Un veloce diversivo prima di salpare per il primo confronto iridato con le cinesi, le australiane e le americane: Simona ammette: «La vasca corta è la parte più difficile, ma la passerò e la supererò. Poi conteranno soprattutto i Mondiali estivi in vasca lunga, in Sud Corea, tappa importante in vista di Tokyo 2020». nelle prossime due estati la Ledecky italiana punterà a lasciare il segno come a Glasgow: con la sua semplicità fuori dall’acqua e il suo «veleno» per disorientare le rivali.
POPOLARITÀ
In mezzo ai campioni degli altri sport, simbolo di una generazione in irresistibile ascesa, la Quadarella ammette: «Sì, ora è cambiato tutto, mi fa piacere tutto quest’interesse e sono contenta per il premio. Tutto questo mi carica, mi galvanizza, mi è di aiuto, perché anche la visibilità serve». È entrata nella parte della campionessa-personaggio: «A volte è stancante la popolarità, ma mi distrae e mi fa capire che la gente è interessata a me». Sul palco parla del fattoresocial «mi piace ma l’importante è non farsi travolgere». Per una da sempre «abituata alla fatica e al sacrificio, non mi costa rilassarmi col telefonino...».