VIVIANI CARICO «PUNTO FORTE SU SANREMO»
IL PLURIVITTORIOSO DEL CICLISMO: «VOGLIO LA CLASSICISSIMA, DOVRÒ IMITARE CAVENDISH. POI C’È IL MONDIALE . E AI GIOCHI DI TOKYO HO TRE OCCASIONI...»
Fiero. A testa alta tra i grandi, le leggende, gli amici del club a cinque cerchi. Elia, il tuo posto è lì. L’abbraccio con Elisa Di Francisca, signora elegantissima della scherma. «E poi ho un bel rapporto con Paltrinieri, abbiamo provato a Rio le stesse emozioni. Ero a correre in Australia ed è venuto a trovarmi, ci seguiamo a vicenda». Elia Viviani, nel ciclismo nessuno come lui al mondo nel 2018: 18 successi, quattro tappe al Giro e la maglia ciclamino, il campionato italiano («La vittoria più bella, una bella responsabilità portare questa maglia»), la Classica di Amburgo, le tre tappe alla Vuelta. L’exploit della stagione è il suo. «Salivo in bici e stavo bene, mai nessun problema, tutti gli obiettivi centrati. Stagione da ricordare, difficile da ripetere. Ci riproverò».
ESEMPIO
Elia fiero, si gode il momento. Ha attraversato la porta della gloria con l’oro di Rio e adesso cerca un posto tra i grandissimi del ciclismo. Re delle volate. La velocità per amica. Il 7 febbraio saranno 30 anni, l’età della maturazione. «E sapete da chi sono venuti i complimenti più inattesi? Da Cavendish, sì, da Mark, il mio rivale più vero, il più spigoloso, su strada e in pista. Ha detto che sono stato il migliore. E ho ricambiato subito. Perché ho sempre visto Cavendish come il simbolo della generazione appena prima della mia, ci sono state tante sfide insieme. E se c’è un modo per me di vincere la Sanremo è proprio il suo. Colpo di reni, colpo da pistard negli ultimi metri. Vincere proprio come lui, in una giornata di grazia».
SIMBOLO
La maglia azzurra sulla pelle. «Con l’Europeo di Trentin abbiamo ridato luce alla Nazionale, sono orgoglioso di aver vissuto quelle emozioni, e adesso nel 2019 c’è il Mondiale in Gran Bretagna, poche volte ne troviamo uno adatto per noi velocisti, ci vado per un posto da leader. Ma si sente già aria di Tokyo, un anno e mezzo, e ci saranno tre opportunità per me: l’Americana, il quartetto così competitivo che si può sognare, il mio Omnium». È seduto alle spalle di Vincenzo Nibali, il suo amico Enzo, cresciuti insieme alla Liquigas, l’ultima fucina di talenti del ciclismo italiano. Vincenzo re della Sanremo 2018, leggenda tra le leggende, ed Elia all’obiettivo della vita. «Prima andavo io a vedere gli altri corridori e le altre squadre, cercavo di imparare, di rubare qualche particolare. Adesso vengono da noi, fanno riferimento a me, e mi fa piacere. Ci penso alla Sanremo, parto in bici da casa a Montecarlo e via verso Cipressa e Poggio, so che se devo fare qualcosa di più per provarci, lo devo fare. Ma in modo sereno. Vigilia e giorno di Natale in Friuli a casa di Elena, sempre in bici perché non c’è nessuno in giro, poche auto. Poi a Santo Stefano dai miei (poco lontano da Verona, ndr) ma si mangia sempre troppo... Il 2 si parte per l’Australia, debutto al Tour Down Under». La fidanzata Elena Cecchini se lo porta via in tandem. Vai, Elia, profeta del nostro ciclismo.
AL TRICOLORE LA VITTORIA PIÙ BELLA DELLA STAGIONE
ELIA VIVIANI SUL SUO 2018 PRIMA GUARDAVO GLI ALTRI. ORA GLI ALTRI GUARDANO ME: CHE SODDISFAZIONE
ELIA VIVIANI SULLA CARRIERA