La Gazzetta dello Sport

NIBALI: «FIERO DI TUTTI I MIEI TRIONFI»

DOPO I TRE GRANDI GIRI E DUE LOMBARDIA S’È PRESO ANCHE LA SANREMO: «UNA GIOIA INATTESA, HO AGGIUNTO QUALCOSA DI IMPORTANTE ALLA MIA CARRIERA»

- Mattia Bazzoni

Vincenzo Nibali è una leggenda che pedala nella leggenda: un cantore della bicicletta che ogni anno inventa nuovi capitoli. «Penso sempre a tagliare nuovi traguardi. Ma se mi fermo e guardo a quello che sono riuscito a fare, mi dico: caspita, ho ottenuto grandi vittorie». Il premio Legends che ieri sera ha ricevuto ai Gazzetta Sports Awards le certifica tutte e lo proietta tra i grandi dello sport, non solo del ciclismo. «Questo riconoscim­ento è una grande emozione – spiega –, la notizia di essere tra i grandi dello sport italiano ti lascia un sapore bellissimo».

TRIONFI

Vincenzo è entrato nella leggenda – insieme a Bobo Vieri e Paolo Maldini – prima di tutto per le vittorie: due Giri d’Italia, un Tour, una Vuelta, due Lombardia, una Sanremo (per citare solo le più importanti fra le 51 in carriera). Solo altri sei nella storia sono riusciti a indossare la tripla corona dei grandi giri (Anquetil, Gimondi, Merckx, Hinault, Contador e Froome) e solo Felice Gimondi, in Italia, ha affiancato in bacheca le più importanti corse a tappe a due Monumenti diversi.

FANTASIA

Ma non è solo questione di cifre e medaglie. Nibali è nell’Olimpo perché con la forza delle gambe mescola emozioni e sprigiona brividi come solo i campioni sanno fare. In un ciclismo dove dilaga la tecnologia e il rigido tatticismo, ogni sua vittoria è fantasia. È improvvisa­zione sullo spartito, è l’attacco sotto la neve delle Tre Cime di Lavaredo per sigillare il Giro 2013 o il ribaltone per agguantare la maglia rosa 2016, è il colpo di genio sul rettilineo di Sheffield che gli consegna la maglia gialla al Tour 2014 o il decollo miracoloso dal Poggio verso il trionfo di Sanremo. «Tutti successi stupendi. La Sanremo in particolar­e aggiunge qualcosa di importante al mio palmares, perché è stata inattesa, è arrivata su un terreno non adatto alle mie caratteris­tiche».

ANNO NUOVO

Nibali è leggenda ma conserva ancora la meraviglia del bambino che a Messina guardava le videocasse­tte e sognava a occhi aperti: «Papà registrava le gare di Moser e Saronni e io trascorrev­o il tempo a fissare quei campioni. Per me le leggende sono loro: Saronni, Moser, Merckx, prima ancora Coppi e Bartali. Non hanno solo vinto, hanno definito un’epoca». Quella di Vincenzo è ancora da scrivere: «La scorsa stagione è iniziata alla grande, poi c’è stato l’infortunio sull’Alpe d’Huez, la corsa per tornare in condizione e il secondo posto al Lombardia. La sofferenza mi è stata compagna per almeno un mese di gare. Mi chiedevo: quando passerà? Ora ho quasi recuperato, sono al 98%. La prossima settimana in ritiro pianifiche­remo la nuova stagione: Giro e Tour sono entrambi molto interessan­ti». In Italia insegue il terzo successo, come Magni, Bartali o Gimondi, al di là delle Alpi il secondo, come Bottecchia, Bartali o Coppi. Ma non serve più rincorrere i miti: Nibali è già leggenda.

È BELLISSIMO ESSERE TRA I GRANDI DELLO SPORT ITALIANO

VINCENZO NIBALI SUL PREMIO LE LEGGENDE? PER ME SONO COPPI, BARTALI, MERCKX, SARONNI, MOSER...

VINCENZO NIBALI SUI GRANDI DEL CICLISMO

 ?? LAPRESSE ?? La schermitri­ce Elisa Di Francisca, 35, e Vincenzo Nibali, 34
LAPRESSE La schermitri­ce Elisa Di Francisca, 35, e Vincenzo Nibali, 34

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy