La Gazzetta dello Sport

Ibrahimovi­c sub iudice Zlatan-Milan: stop in attesa dell’Uefa Ma ripartire si può

●Voci di un riavvicina­mento dell’attaccante ai Galaxy. Ma dall’entourage non arrivano conferme

- Carlo Laudisa Alessandra Gozzini

Il viaggio di ritorno di Ibra al Milan, che procedeva spedito nelle scorse settimane, ha subito uno stop. La volontà di ritrovarsi delle parti è il motore della trattativa, che resta avviato: nel club, da quanto filtra, si sarebbe però accesa qualche spia nelle ultime ore. L’arrivo di Zlatan potrebbe porre un freno alla crescita ulteriore di Cutrone e in generale rallentare il progetto sui giovani che la società ha in mente. Ibra accettereb­be anche una corsa di sei mesi, ma sempre con l’obi ettivo di risultare così determinan­te da convincere ● le presenze ufficiali di Ibrahimovi­c con il Milan, considerat­e tutte le competizio­ni: in totale sono stati 56 i gol segnati dallo svedese il club a un altro anno di contratto. Con Higuain l’attacco sarebbe sistemato per un campionato e mezzo, con poche chance per gli altri di mettere i bastoni tra le ruote: due centravant­i di più di trent’anni viaggerebb­ero in direzione opposta allo svecchiame­nto del gruppo. Inoltre a due-tre settimane dal verdetto Uefa il Milan intende muoversi sul mercato a fari spenti per non destare l’attenzione di Nyon. La Camera giudicante dovrà quantifica­re la multa da infliggere al club, che a sua volta si augura sia ragionevol­e per non bloccarne la crescita e il riavvicina­mento alle grandi società. Per ingaggiare Ibrahimovi­c non servono spese folli e lo stipendio va di pari passo: Zlatan resta però una figura ingombrant­e e avvicinars­i alla sentenza con lui a bordo potrebbe essere controprod­ucente. Il club vorrebbe dunque rispettare la velocità imposta dall’Uefa: per poi accelerare di nuovo? GIOCO DELLE PARTI Altri segnali fanno invece pensare che la frenata sia netta e che sia stato anche Ibra a spingere sul pedale per rispettare il contratto che fino al dicembre 2019 lo lega a Los Angeles: quanto giunge dalla Svezia, dove il pubblico monitoria ogni suo movimento, avvalora la tesi del Milan di un affare inceppato. Zlatan e la famiglia si sarebbero abituati alla vita in California, compresa la signora Helena che tanto amava le boutique di Milano, e i figli ormai ben inseriti nelle scuole americane. Per l’entourage di Ibrahimovi­c, invece, non ci sarebbe stato alcun cambio di marcia: la trattativa non era vicina al traguardo prima - per tagliare il nastro sarà decisiva una chiamata di Leonardo che ancora non c’è stata - e non è più lontana oggi senza nuovi ostacoli intercorsi. In mezzo ognuno fa la propria parte: sul sito dei Galaxy Zlatan è il personaggi­o che occupa più spazio. I link che rimandano al meglio della passata stagione o alla campagna abbonament­i per la prossima lo vedono come testimonia­l. E il Milan che oggi decelera fino a qualche giorno fa procedeva spedito. Per Gattuso Ibrahimovi­c non si è mai proposto, sarebbe invece stato il club a cercarlo in accordo con l’allenatore: «Avercene di giocatori così». E anche le parole di Maldini, che non è solito sbilanciar­si, nel post partita di Milan-Parma erano state chiare: «Se si può fare, noi ci siamo». Niente in ogni caso si muoverà in via definitiva prima delle prossime settimane: per la sentenza svizzera e per l’apertura ufficiale della sessione di trattative, che permetterà nuovi ingressi in squadra solo dal prossimo tre gen naio. I trofei vinti dall’attaccante in maglia rossonera: lo scudetto della stagione 2010-2011 e la Supercoppa Italiana del 2011 giocata a Pechino

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IPP Zlatan Ibrahimovi­c, 37 anni, qui ai tempi del Milan ●
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LAPRESSE Ivan Gazidis, Paolo Maldini e Leonardo giorni fa a Milanello

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