La Gazzetta dello Sport

Venti mondiali ma non conquista un GP da 6 anni

● Il crollo iniziato con l’addio a Hamilton a fine 2012, poi è uscito anche Dennis. Come sono lontani i tempi felici di Prost e Senna...

- 1. 4. a.cr.

Emerson Fittipaldi nel 1974, l’anno del primo Mondiale di F.1 per la scuderia fondata dal neozelande­se Bruce McLaren nel 1966; ● Ron Dennis, oggi 71 anni, tra Alain Prost (63) e Niki Lauda (69), a Estoril ‘84, giorno del terzo mondiale dell’austriaco; ● Ayrton Senna (1960-94) nel 1988, stagione in cui il team vinse tutti i GP tranne Monza; Lewis Hamilton, 33 anni, a Interlagos 2008 conquista il primo dei suoi cinque titoli

L’inizio della crisi ha una data precisa: 27 novembre 2012, quando dopo aver vinto (con Button) l’ultima gara dell’anno, la McLaren diede addio a Lewis Hamilton. In quel momento si pensò che il pilota inglese stesse commettend­o una sciocchezz­a e invece, convinto dai piani che probabilme­nte Niki Lauda gli aveva fatto sbirciare prima di firmare il passaggio alla Mercedes, è stata la mossa che gli ha rilanciato la carriera. Da quel momento in poi invece il team di Woking, si è via via avvitato in una crisi dalla quale non è ancora uscito. L’albo d’oro delle vittorie iridate è ancora inchiodato

a quella domenica di 6 anni fa; l’ultimo mondiale conquistat­o da un suo pilota risale a 10 anni, sempre Lewis proprio a Interlagos, e ne sono trascorsi venti dall’ultimo ottenuto tra i costruttor­i (1998).

VITTIME La crisi McLaren ha travolto tutto e tutti: la relazione con la Mercedes (divorzio a fine 2013); quella più recente con la Honda (tre anni orribili sino a fine 2017); gli sponsor e persino Ron Dennis che agli inizi degli anni 80 rilanciato il marchio. Vittima sacrifical­e dell’infelice matrimonio coi giapponesi. E alla fine è scappato pure Fernando Alonso, stanco di fare il comprimari­o dopo 4 stagioni da incubo.

PALMARES La nuova partnershi­p con la Renault non ha portato sinora agli effetti sperati e non per colpa del motore che con Red Bull ha vinto 4 GP: la confusione tecnica ha partorito una vettura mediocre capace di raccoglier­e solo 62 punti e il 6o posto tra i costruttor­i dietro alla Haas. Davvero un pessimo destino per un team che nei

suoi 52 anni di storia ha vinto meno solo della Ferrari: 12 titoli piloti e 8 costruttor­i, 182 successi, 155 pole e altrettant­i giri veloci. Un filone di successi da Emerson Fittipaldi (iridato 1974) a Lewis Hamilton (2008) attraverso James Hunt (1976), Niki Lauda (1984), il primo ad approfitta­re della rivoluzion­e introdotta con il Project Four da John Barnard, il telaio in carbonio, Alain Prost (198586-89) che ha traghettat­o il team dall’era Porsche turbo a quella Honda (aspirata): lui e Ayrton Senna (re nel 1988-9091)

hanno dato vita a un derby accesso quanto fruttoso (15 vittore su 16 GP nel 1988!). Quindi le nozze con la Mercedes, azionista di maggioranz­a col 40% i titoli di Mika Hakkinen (1998-99) ma anche la spy story (2007) e la resurrezio­ne con Hamilton (2008).

SVOLTA Ora il 2019 diventa anno zero: nuovi piloti, Carlos Sainz e Lando Norris, James Key responsabi­le tecnico, strappato alla Toro Rosso. Basterà?

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