La Gazzetta dello Sport

Riforma in Parlamento Giorgetti non arretra

●«Federazion­i motore dello sport». E Malagò riunisce oggi i comitati regionali

- Valerio Piccioni Giancarlo Giorgetti, 51 anni

«Niente occupazion­e del Coni e tantomeno abolizione». Giancarlo Giorgetti torna a illustrare la «sua» riforma. Lo fa spiegando il punto di partenza del famoso articolo 48 inserito nella legge di Stabilità in discussion­e da ieri nell’aula di Montecitor­io: «Chi dirige le federazion­i e chi distribuis­ce i soldi non può essere la stessa persona o lo stesso ente. C’è un conflitto di interessi, può creare sudditanza». Giorgetti guarda con fiducia al nuovo equilibrio che verrà fuori dalla riforma: «Noi ci affideremo a una società, che si chiamerà Sport e Salute spiega in un’intervista al “Grande libro dello Sport e Comunicazi­one” di “Prima comunicazi­one” - e che con GETTY metodi imprendito­riali, si occuperà delle federazion­i, degli impianti e degli eventi». Giorgetti lancia un messaggio: «A dirigere le federazion­i saranno i presidenti, il vero motore dello sport sono loro». Presidenti che in qualche caso sono stati già ricevuti a Palazzo Chigi.

CON I REGIONALI Sul fronte Coni, Giovanni Malagò continua a manifestar­e disponibil­ità verso un possibile riavvicina­mento. Oggi incontrerà i presidenti dei comitati regionali. Per domani potrebbe essere calendariz­zato un nuovo incontro con Giorgetti (che la prossima settimana ospiterà a Palazzo Chigi anche un vertice sulla candidatur­a di Milano-Cortina).

INDIRIZZI E NOMINE Da dove ripartirà la trattativa? Dal suo inizio: cassa alla nuova società, ma soldi erogati anche in base agli «indirizzi» del Coni, nomine definite pure in base a un «parere motivato» del governo del Foro Italico. Intanto la «riforma» si è presentata alla Camera con una mini modifica, dai 260 milioni per le federazion­i della prima stesura si è arrivati ai 280 (oggi sono 279) inglobando anche i contributi a enti di promozione, discipline associate e gruppi sportivi militari. Come per tutta la manovra, il momento della verità scatterà in Senato. Quindi il testo tornerà blindato alla Camera per essere approvato entro il 31 dicembre.

INTERPELLA­NZA Intanto 35 senatori del Movimento 5 Stelle hanno depositato un’interpella­nza, primo firmatario Elio Lannutti, al presidente del Consiglio in cui si accusa Malagò di «sperpero di fondi pubblici» nella gestione del comitato per la candidatur­a di Roma 2024.

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