Re Mandzukic Il castiga grandi non si ferma più
●Affondata l’Inter, dopo Milan e Napoli Max lo esalta: «Giocatore pesante, il Bayern ha vinto con lui l’ultima Champions»
Esercizio: studiare il modello di comportamento e arrivare a conclusioni sul carattere di Mario Mandzukic da Slavonski Brod, Croazia. Ottavo di finale mondiale: gol. Semifinale mondiale: gol. Finale mondiale: gol. Juve-Napoli: doppietta. Milan-Juve: gol. Partita importante col Valencia: gol. Derby d’Italia: gol. Considerando che ha segnato due gol nell’epico Real-Juve di aprile e ha esultato in due finali di Champions, non serve spiegare che l’uomo col 17, quando la partita si scalda, inizia a divertirsi. Quando Cancelo ha fatto cadere un arcobaleno sul secondo palo, Mandzukic ha anticipato Asamoah e ha messo in porta. Gol pesante, ancora. Allegri non per caso ha risposto così a una domanda su Marione: «Io guardo chi vince. L’ultimo centravanti al Bayern che ha vinto la Champions era Mandzukic. Sono giocatori pesanti, stanno dentro la partita con fisicità». Il conto dei gol in questo campionato sale: 7, niente male per un attaccante da 12 gol in A nei 24 mesi precedenti. SE SEGNA, VINCE Studiando la vita di Mandzukic, spuntano numeri strani. Ad esempio: ha segnato in Champions in 7 stagioni su 7. Oppure questo: se segna lui, la Juve in A vince sempre. Da quando è bianconero, 29 reti in 27 partite, incredibilmente 27 vittorie. È successo anche all’estero, con una sola eccezione: la finale di Champions del 2017 con il Real. E il numero più recente: Mandzukic da agosto ha segnato 7 gol in A con dieci tiri nello specchio. In questo MM è l’immagine perfetta della Juve: cinico lui, cinica lei. Leo Bonucci ieri sera non parlava di Mandzukic, ma ha detto: «Nell’azione di Gagliardini siamo stati fortunati, poi li abbiamo messi lì con la voglia di vincere. Siamo una grande squadra con fame di vittorie». Vale anche per il numero 17.
FORTUNATI CON GAGLIARDINI, POI È PREVALSA LA VOGLIA DI VINCERE
LEONARDO BONUCCI DIFENSORE JUVENTUS