MODRIC, CR7 E TUTTE LE CONTRADDIZIONI DI QUEI PREMI
I riconoscimenti nel calcio
Davvero Florentino è così potente da influenzare Best Fifa e Pallone d’oro, così da punire Cristiano Ronaldo che l’ha sedotto e abbandonato? Pare una di quelle dietrologie in cui siamo bravissimi, ma la realtà è che nel 2018, tutto compreso, Modric ha fatto di più. E anche Griezmann. Piuttosto è stato CR7 a indispettire le giurie, non presentandosi quando ha capito che non avrebbe vinto. Gesto non all’altezza della sua professionalità, lei sì, da Pallone d’oro a vita.
Dire che Ronaldo meritava perché «migliore» è un po’ contraddirsi: nel 2010 Messi era il migliore in senso assoluto, e vinse, ma noi in Italia protestammo perché Snejder era stato molto, molto più decisivo con Inter e Olanda. Anche in Spagna mugugnarono: Iniesta, suo il gol nella finale mondiale, aveva fatto di più. Il premio dovrebbe essere un equilibrio tra valore assoluto, prestazioni e risultati. Più l’inevitabile soggettività del votante.
Oggi esistono tre premi (troppi?) con relative contraddizioni. Il Player of the Year Uefa ha incoronato Modric spiegando che era stato lui il più bravo dell’anno. Un momento. Il premio riguarda, dovrebbe riguardare, «soltanto» la Champions. Il resto — Mondiale e campionati — non c’entra, altrimenti non esisterebbe anche quello per il migliore di Europa League, no? Nyon farebbe bene a chiarire l’equivoco. E, valutando soltanto la Champions, sarebbe stato giusto inchinarsi a Ronaldo, decisivo come nessuno. Così ha scelto Alberto Cerruti. Poi ci sono Best Fifa (qui vota il sottoscritto) e Pallone d’oro («giurato» è Paolo Condò). Il primo considera, tutti al 25%, giornalisti, c.t., capitani e tifosi, per quanto fatto da settembre a settembre. L’altro ha una giuria soltanto di giornalisti e si riferisce all’anno solare. I nostri voti sono stati identici (1° Griezmann, 2° Modric, 3° Ronaldo) e smentiti dalla classifica finale. Ma il Mondiale non può non valere più di tutto. La Fifa farebbe bene a separare il voto dei tifosi, troppo soggetto, appunto, al tifo, e perdipiù anonimo. E forse, in entrambi i riconoscimenti, si potrebbe inserire un coefficiente per i successi di squadra. Per allontanare gli ultimi spettri di un voto dato un po’ così «perche quel giocatore mi piace».