La Gazzetta dello Sport

Parma, esame di maturità Ma il Chievo è in ripresa

●D’Aversa vuole mettersi alle spalle la delusione di Milano, Di Carlo se la gioca a testa alta

- De Pietro-Piovani Roberto D’Aversa, 43 anni

In teoria sarebbe uno scontro salvezza, ma il grande avvio del Parma fa si che la sfida con il Chievo serva agli emiliani per ritornare in zona Europa, in caso di vittoria.

QUI PARMA Quello di oggi è un vero e proprio esame di maturità. Perché gli emiliani devono dimostrare di aver smaltito la delusione (e le polemiche sulla Var) della sconfitta patita a Milano e soprattutt­o perché affrontano questa gara senza due big come Grassi (stagione finita) e Gervinho (decisivo in molte vittorie). Senza dimenticar­e che il Chievo è reduce da due pareggi con altrettant­e squadre di prima fascia. «I ragazzi sono rimasti scossi dagli infortuni di Grassi e Gervinho – ha spiegato ieri il tecnico D’Aversa - e questo dimostra il valore di questo gruppo: in quella situazione ho capito davvero di avere un gruppo unito». Un gruppo che ha ritrovato Dezi: il centrocamp­ista, sino a ieri fuori lista, ha preso il posto proprio di Grassi con il Parma che si è giocato la sua seconda e ultima sostituzio­ne. A proposito di centrocamp­o: il vero dubbio di D’Aversa è proprio come sostituire Grassi. Rigoni o Stulac al fianco di Scozzarell­a? «Dipende dalla gara, Stulac con Scozzarell­a si può fare ma solo in alcune situazioni». Poi il Chievo: «Nelle ultime gare ha mostrato uno spirito combattivo» chiosa D’Aversa.

QUI CHIEVO La sostanza prima di tutto. «Come il calcio del fenomenale Allegri e della Juve, perché quel che conta è vincere», è la regola anche di Mimmo Di Carlo, a Parma con tante convinzion­i in più dopo i punti con Napoli e Lazio. A testa alta il suo Chievo. «Mi aspetto una gara di qualità e di buona intensità. Loro non concedono un metro e quando ripartono sanno far male. Abbiamo rispetto per il Parma e per i suoi 20 punti, ma siamo anche consapevol­i della nostra forza», il guanto di sfida lanciato da Di Carlo, deciso a giocarsi la carta Giaccherin­i a gara in corso e a cominciare davanti con Pellissier e Meggiorini, coppia difficile da dividere GETTY perché uno sa far gol e l’altro corre per due. «La storia recente del Parma - conclude Di Carlo - suggerisce un libro, che prima o poi dovrà essere scritto per celebrare i meriti della società e di D’Aversa. Come quello di Pellissier a fine carriera, in cui dovrà esserci spazio per forza per la foto dell’abbraccio col figlio Matteo dopo il gol alla Lazio. C’è tutto il Chievo in quell’immagine, perché noi siamo prima di tutto una famiglia. La partita? Non dovremo farli giocare di squadra».

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