Roma Monchi e DiFra nel mirino: ritiro-castigo
●Tifosi furiosi con i due, che impongono il ritiro. Decisivo il Genoa: se salta uno a fine stagione rischia pure l’altro
Fra le tante cose positive che ha il calcio, c’è anche quella che sia gestita come una monarchia – al massimo oligarchia – illuminata (si spera) e non come una democrazia plebiscitaria. Se così non fosse, infatti, Eusebio Di Francesco e Ramon Rodriguez Verdejo – al secolo Monchi – vedrebbero i loro (difficili) ruoli in serio pericolo, perché l’ira dei tifosi dopo l’assurdo pareggio di Cagliari pare incontenibile, tant’è che gira l’hashtag «DiFrancescout». Ovvio che anche Pallotta e i giocatori siano nel mirino, ma è difficile mandar via un presidente e una squadra intera, e così restano l’allenatore e il d.s. sotto accusa. Il primo, soprattutto, per i cambi fatti due giorni fa e il secondo per il mercato. TOTTI E IL RITIRO Proprio la crisi ha riportato all’antico splendore la figura di Totti. Se i tifosi hanno scritto uno striscione auspicando che il Natale porti le palle ai calciatori in giallorossi (e non si riferivano a quelle dell’albero), tanti di loro vedono nell’ex capitano un punto di riferimento. Non è un caso che proprio Totti abbia capito e si sia speso anche lui perché fosse varato un ritiro a tempo indeterminato, nonostante i contorni abbastanza morbidi, visto che le famiglie ieri sono andare a Trigoria per andare a trovare i propri cari, come raccontato dagli onnipresenti social. Totti, poi, è tra i «pasdaran» di Di Francesco, uno che è sempre al suo fianco, nonostante la fiducia del presidente Pallotta sia sempre più friabile per via della mancanza di personalità che la Roma dimostra ormai da troppo tempo.
FACCIA A FACCIA Il concetto,
L’ALLENATORE RISCHIA? CHIEDETELO A MONCHI...
JAMES PALLOTTA PRESIDENTE ROMA
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RETROMARCIA i punti in meno accusati dalla squadra giallorossa rispetto allo scorso campionato
LA FIDUCIA CHE C’È IN EUSEBIO RESTA LA STESSA DEL PRIMO GIORNO
MONCHI DIRETTORE SPORTIVO ROMA
comunque, è stato espresso forte e chiaro anche ai calciatori, che sono rimasti a colloquio per oltre un’ora con l’allenatore, alla presenza del d.s. Monchi (in ritiro anche lui), che non ha mancato di contribuire alla discussione. I toni di entrambi sono stati serrati, e così Di Francesco – che ha posticipato l’allenamento – si è spiegato in questi termini: «Troppi errori, troppe disattenzioni e poca cattiveria. Siete migliori di quello che fate vedere, ma ora assumetevi le vostre responsabilità». In privato, poi, lo stesso concetto è stato ribadito dallo stesso Monchi e da Totti, che hanno «confessato» anche diversi giallorossi.
SOUSA E BLANC La dirigenza, comunque, un concetto ci tiene a sottolinearlo. Fino allo sciagurato finale, la squadra (come contro l’Inter) è stata viva, ma questo ovviamente non può essere un viatico per l’avvenire. I 20 infortuni muscolari (e quindi la preparazione poco convincente), il gioco poco attraente e la mancanza di personalità mettono in discussione il lavoro dell’allenatore, così come il mercato, in alto loco, abbia un po’ deluso. Così la posizione di Di Francesco resta in bilico, tant’è che sarà decisiva la partita di domenica contro il Genoa. La vittoria è d’obbligo, altrimenti possibile l’esonero, con Paulo Sousa in vantaggio su Blanc, anche se Montella è stato offerto. Sul fronte plebiscitario evocato prima, inutile dire che la pancia del tifo sognerebbe Conte, ma l’allenatore cerca un progetto di tipo diverso. Prima del Genoa, però, c’è il match di mercoledì contro il Viktoria, che sarà affrontato con parecchie riserve, vista l’inutilità per la classica (ma un successo porterebbe in cassa 2,7 milioni). Perciò, a meno di brutte figure, il giorno della verità sarà col Genoa.
IDEA WEIGL Discorso diverso per Monchi, che ha un legame di ferro col tecnico, ma che però pensa anche al futuro. E così prende sempre più corpo la pista che porta al centrocampista Weigl (Borussia Dortmund), che è stato chiesto in prestito per 18 mesi. Non impossibile, ma la priorità adesso è una sola: vincere. Poi, a fine stagione, anche Monchi deciderà più chiaramente se rimanere o meno. Le offerte, comunque, di certo non gli mancano.
IN DIFESA Totti, schierato con Di Francesco, ha spinto anche lui per restare a Trigoria
D.s. e tecnico ai giocatori: «Più cattivi, e assumetevi le responsabilità»