La Gazzetta dello Sport

Higuain nervoso e ancora a secco Ai punti vince il Gallo Belotti

●Nessuno dei due trova il colpo del k.o., ma il granata è più pericoloso e sereno del Pipita. Che non segna da 5 partite...

- Marco Pasotto MILANO

Era - anche - la sfida dei numeri 9, che in effetti si sono messi in mostra. Solo che erano sulla schiena dello stesso giocatore: Gigio Donnarumma, autore di una delle dieci parate più belle della sua carriera - Iago Falque è ancora lì, davanti alla porta rossonera, con la faccia di chi ha assistito a un evento soprannatu­rale - e un’altra ad alto coefficien­te di difficoltà, su Belotti. I veri 9, invece, sono rimasti a digiuno ed è un peccato in una partita che poteva accompagna­re entrambe le squadre molto in alto. Higuain contro Belotti era una delle tante partite che si giocano in una partita. Numeri di maglia che si prestano poco alla pazienza ed esigono tributi frequenti nei tabellini. Ma, per il momento, la stagione di entrambi non accontenta ambizioni ed esigenze. Il Pipa e il Gallo in campionato restano ancorati a quota cinque, a meno della metà del bottino di chi - Piatek, 11 - guarda tutti dall’alto. La loro partita nella partita non ha detto ciò che volevano, e magari ha detto altre cose. Per esempio che nel pugilato l’arbitro alzerebbe il braccio a Belotti. Negli occhi restano essenzialm­ente due cose. Una è tecnica: Andrea è oggettivam­ente andato più vicino al gol - una conclusion­e al volo che ha sorvolato la traversa di pochi centimetri, e un sinistro (su una brutta palla persa da Gonzalo) disinnesca­to da Donnarumma con l’ultimo centimetro delle falangi. L’altra è caratteria­le: era sufficient­e osservare le loro facce dopo una giocata non andata a buon fine. Belotti si dispiaceva e gli occhi parlavano per lui, Higuain schiumava rabbia con una litania di borbottii. Un approccio diverso al momento di difficoltà, figlio evidenteme­nte anche di una diversa pressione ambientale, questo è ovvio. GESTIONE Il Gallo per il Toro resta sempre un simbolo, un giocatore che ha dato un enorme contributo a edificare il tempio; il Pipa per il Milan quest’anno dev’essere il valore aggiunto che trascina la squadra in Champions. Higuain anche ieri sera in più di una circostanz­a è apparso nervosetto. Non oltre il limite di guardia, ma comunque non sereno. E ha provato a risolvere la sua astinenza con l’impeto, lasciando che l’istinto avesse la meglio sulla ragione, con tiri forzati o frettolosi. Palloni che avrebbero potuto essere gestiti meglio: in un caso cedendolo a Suso e in un altro a Cutrone, che infatti l’ha presa malissimo e ha preso lui a male parole. Adesso il digiuno di Gonzalo - complice la squalifica - ha raggiunto quasi il mese e mezzo (ultima gioia con la Samp il 28 ottobre): ma per sbloccarsi occorrerà una sapiente gestione mentale. Nel dopo gara un allenatore ha difeso il suo centravant­i, l’altro un po’ meno. Racconta Gattuso: «Non doveva nemmeno giocare, ha ancora fastidio alla schiena. Sta stringendo i denti, fino a due giorni fa non si è allenato e ha fatto infiltrazi­oni per esserci. Certo, vedendo quello che ha fatto negli ultimi anni ci aspettiamo qualcosa in più, ma gli è mancato solo il gol». Mazzarri invece riflette: «Con Falque e Belotti si doveva fare meglio. Quando si gioca così nel primo tempo in un campo come questo, bisogna segnare».

 ??  ??
 ?? LAPRESSE ?? Gonzalo Higuain, 30 anni, finora 5 gol in questa Serie A
LAPRESSE Gonzalo Higuain, 30 anni, finora 5 gol in questa Serie A
 ??  ?? Andrea Belotti, 24 anni, finora 5 reti in campionato GETTY
Andrea Belotti, 24 anni, finora 5 reti in campionato GETTY

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy