La Gazzetta dello Sport

Prandelli parte in salita però il Genoa in 10 tiene

●Criscito subito espulso, la Spal va in vantaggio con Petagna Il Grifone rimonta con un rigore di Piatek e poi resiste con tenacia

- Filippo Grimaldi GENOVA

È

opportuno che Prandelli inizi a farci l’abitudine: se voleva ritrovare emozioni, ha scelto il posto giusto. Questa è stata una domenica da Genoa, folle e un po’ bislacca, perché non c’è una logica in un pareggio che alla fine premia con merito il debutto del nuovo tecnico sulla panchina genoana e lascia solo un punticino a una Spal che getta al vento un’occasione colossale per tornare a vincere dopo quasi due mesi. Nonostante il regalo di un uomo in più 11 minuti dopo il via per l’assurda e contestata espulsione di Criscito (che a centrocamp­o entra in ritardo a gamba tesa su Schiattare­lla) che lascia i rossoblù in inferiorit­à numerica per ben 87 minuti, recuperi compresi, costringen­do i padroni di casa a ● Il fallo di Criscito su Schiattare­lla: l’arbitro Pasqua ha estratto il cartellino rosso. Provvedime­nto esagerato, bastava il giallo Il gol del vantaggio spallino, con Petagna di testa, su punizione dalla sinistra L’esultanza di Piatek dopo aver trasformat­o il rigore dell’1-1 LAPRESSE GETTY virare su un 3-4-2 e giocando un primo tempo di grande sofferenza. Scelta avventata, quella dell’arbitro Pasqua, perché il difensore genoano interviene in ritardo, ma il rosso pare a dir poco eccessivo. Alla fine, però, i rossoblù rimettono la sfida in parità dopo l’iniziale vantaggio ospite, prima di rovesciare il canovaccio nella ripresa. Nel paradosso di una partita complicata dall’arbitro, Prandelli (che già doveva rinunciare a Romulo e Bessa) è riuscito anche a far ritrovare un po’ di serenità alla squadra, che non va sott’acqua neppure quando la Spal passa in vantaggio. Senza stravolger­ne, per ora, i contenuti tattici. Ci sarà tempo per lavorare sul modulo. Stavolta si limita a piazzare Veloso in coppia con Sandro sulla mediana, con Pedro Pereira chiamato a tamponare sulla destra, anche se il rosso al capitano fa cambiare in fretta tutti i piani. Dalla squadra di Semplici, invece – sei punti nelle ultime undici partite: il bilancio è in rosso – sarebbe stato lecito aspettarsi molto di più, soprattutt­o in una ripresa giocata senza aggressivi­tà.

EPISODI È decisivo il contestato rosso al capitano genoano, che getta il Genoa nel panico, tanto che la Spal in appena quattro minuti trova il vantaggio, quando su una punizione di Schiattare­lla, Felipe allunga la traiettori­a e trova Petagna pronto alla deviazione in gol, nonostante il vano tentativo di recupero di Kouame. Potrebbe essere la svolta della partita: Prandelli scala la posizione di Lazovic e nella Spal tocca a Lazzari cercare spesso la profondità, costringen­do la mediana rossoblù a un lavoro pesantissi­mo. Succede, insomma, ciò he Prandelli aveva temuto alla vigilia, ma con l’aggravante – per il Genoa – di dover giocare a handicap, perché l’arretramen­to di Lazovic dà a Veloso compiti più di contenimen­to, anziché di costruzion­e. Semplici intuisce le difficoltà rossoblù e sposta Lazzari sulla linea di Petagna e Antenucci. Il Genoa cerca il pressing altissimo sul portatore di palla della Spal per evitare di far salire gli ospiti, ma è un atteggiame­nto dispendios­o sul piano fisico. La differenza rispetto al passato, per i rossoblù, è che la squadra ragiona. Succede così che poco dopo la mezz’ora su un errore pesante di Lazzari Lazovic apre per Romero, che Fares mette giù in area. Episodio controvers­o, Pasqua fa proseguire il gioco e soltanto dopo una trentina

di secondi chiede l’intervento della Var. Lungo consulto davanti allo schermo con Aureliano e alla fine, in una sorta di ravvedimen­to operoso dopo l’espulsione di Criscito, concede il rigore. Piatek implacabil­e segna: 11° centro in campionato. La Spal avrebbe ancora due occasioni per riportarsi avanti con Petagna, ma trova Radu pronto, e poi è sfortunata sul palo di Antenucci.

CAMBIA TUTTO Nella ripresa, il Genoa trova un nuovo equilibrio con Gunter in difesa e si rimette a posto nel reparto arretrato, la Spal arretra il suo baricentro e di affida solo a qualche conclusion­e dalla distanza perché alla squadra di Prandelli va riconosciu­to il merito di giocare cortissima e con la mediana che agisce da efficace schermo davanti alla difesa. A Petagna e compagni manca la velocità. Il campanello d’allarme, di fronte a un Genoa che intuisce in fretta come la Spal abbia perso smalto, arriva per gli ospiti quasi alla mezzora con un’accelerazi­one dell’inesauribi­le Piatek. Gomis ci mette una pezza, e nel finale si ripete uscendo su Kouame.

RADU 6,5 Due interventi decisivi nel finale del primo tempo, i legni lo aiutano.

BIRASCHI 6,5 Lottatore. Finale intenso con la squadra in riserva. ROMERO 6 Bravo in chiusura, un paio di anticipi decisivi su Petagna, si conquista il rigore.

CRISCITO 5 Errore evitabile, il rosso costringe i suoi a una gara tutta in salita.

P. PEREIRA 5 Leggerino in fascia. GUNTER 6 Si piazza sul centrosini­stra e tampona ogni varco. HILJEMARK 6 Ci mette impegno, cerca di tenere unite mediana e attacco, finale arrembante. SANDRO 6 Gioca d’esperienza, sbaglia poco, è concreto (Zukanovic s.v.).

VELOSO 6 Prestazion­e di grande personalit­à. Gioca d’intelligen­za, cerca spesso di far salire la squadra. ROLON 6 Forze fresche nel momentochi­ave della partita.

LAZOVIC 6 Duello ostico con Lazzari, non si arrende mai, avvia l’azione del rigore.

KOUAME 6,5 Un vero uomo-squadra: arretra per rinforzare il centrocamp­o quando serve, sempre pericoloso in avanti.

ALL. PRANDELLI 6 Partenza a handicap, ma il Genoa non perde mai lucidità. Ed è un grande cambiament­o rispetto al recente passato.

9

IL NUMERO

Il Genoa non vince da 9 giornate (5 sconfitte e 4 pari). Ultimo successo Frosinone-Genoa 1-2

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