Prandelli parte in salita però il Genoa in 10 tiene
●Criscito subito espulso, la Spal va in vantaggio con Petagna Il Grifone rimonta con un rigore di Piatek e poi resiste con tenacia
È
opportuno che Prandelli inizi a farci l’abitudine: se voleva ritrovare emozioni, ha scelto il posto giusto. Questa è stata una domenica da Genoa, folle e un po’ bislacca, perché non c’è una logica in un pareggio che alla fine premia con merito il debutto del nuovo tecnico sulla panchina genoana e lascia solo un punticino a una Spal che getta al vento un’occasione colossale per tornare a vincere dopo quasi due mesi. Nonostante il regalo di un uomo in più 11 minuti dopo il via per l’assurda e contestata espulsione di Criscito (che a centrocampo entra in ritardo a gamba tesa su Schiattarella) che lascia i rossoblù in inferiorità numerica per ben 87 minuti, recuperi compresi, costringendo i padroni di casa a ● Il fallo di Criscito su Schiattarella: l’arbitro Pasqua ha estratto il cartellino rosso. Provvedimento esagerato, bastava il giallo Il gol del vantaggio spallino, con Petagna di testa, su punizione dalla sinistra L’esultanza di Piatek dopo aver trasformato il rigore dell’1-1 LAPRESSE GETTY virare su un 3-4-2 e giocando un primo tempo di grande sofferenza. Scelta avventata, quella dell’arbitro Pasqua, perché il difensore genoano interviene in ritardo, ma il rosso pare a dir poco eccessivo. Alla fine, però, i rossoblù rimettono la sfida in parità dopo l’iniziale vantaggio ospite, prima di rovesciare il canovaccio nella ripresa. Nel paradosso di una partita complicata dall’arbitro, Prandelli (che già doveva rinunciare a Romulo e Bessa) è riuscito anche a far ritrovare un po’ di serenità alla squadra, che non va sott’acqua neppure quando la Spal passa in vantaggio. Senza stravolgerne, per ora, i contenuti tattici. Ci sarà tempo per lavorare sul modulo. Stavolta si limita a piazzare Veloso in coppia con Sandro sulla mediana, con Pedro Pereira chiamato a tamponare sulla destra, anche se il rosso al capitano fa cambiare in fretta tutti i piani. Dalla squadra di Semplici, invece – sei punti nelle ultime undici partite: il bilancio è in rosso – sarebbe stato lecito aspettarsi molto di più, soprattutto in una ripresa giocata senza aggressività.
EPISODI È decisivo il contestato rosso al capitano genoano, che getta il Genoa nel panico, tanto che la Spal in appena quattro minuti trova il vantaggio, quando su una punizione di Schiattarella, Felipe allunga la traiettoria e trova Petagna pronto alla deviazione in gol, nonostante il vano tentativo di recupero di Kouame. Potrebbe essere la svolta della partita: Prandelli scala la posizione di Lazovic e nella Spal tocca a Lazzari cercare spesso la profondità, costringendo la mediana rossoblù a un lavoro pesantissimo. Succede, insomma, ciò he Prandelli aveva temuto alla vigilia, ma con l’aggravante – per il Genoa – di dover giocare a handicap, perché l’arretramento di Lazovic dà a Veloso compiti più di contenimento, anziché di costruzione. Semplici intuisce le difficoltà rossoblù e sposta Lazzari sulla linea di Petagna e Antenucci. Il Genoa cerca il pressing altissimo sul portatore di palla della Spal per evitare di far salire gli ospiti, ma è un atteggiamento dispendioso sul piano fisico. La differenza rispetto al passato, per i rossoblù, è che la squadra ragiona. Succede così che poco dopo la mezz’ora su un errore pesante di Lazzari Lazovic apre per Romero, che Fares mette giù in area. Episodio controverso, Pasqua fa proseguire il gioco e soltanto dopo una trentina
di secondi chiede l’intervento della Var. Lungo consulto davanti allo schermo con Aureliano e alla fine, in una sorta di ravvedimento operoso dopo l’espulsione di Criscito, concede il rigore. Piatek implacabile segna: 11° centro in campionato. La Spal avrebbe ancora due occasioni per riportarsi avanti con Petagna, ma trova Radu pronto, e poi è sfortunata sul palo di Antenucci.
CAMBIA TUTTO Nella ripresa, il Genoa trova un nuovo equilibrio con Gunter in difesa e si rimette a posto nel reparto arretrato, la Spal arretra il suo baricentro e di affida solo a qualche conclusione dalla distanza perché alla squadra di Prandelli va riconosciuto il merito di giocare cortissima e con la mediana che agisce da efficace schermo davanti alla difesa. A Petagna e compagni manca la velocità. Il campanello d’allarme, di fronte a un Genoa che intuisce in fretta come la Spal abbia perso smalto, arriva per gli ospiti quasi alla mezzora con un’accelerazione dell’inesauribile Piatek. Gomis ci mette una pezza, e nel finale si ripete uscendo su Kouame.
RADU 6,5 Due interventi decisivi nel finale del primo tempo, i legni lo aiutano.
BIRASCHI 6,5 Lottatore. Finale intenso con la squadra in riserva. ROMERO 6 Bravo in chiusura, un paio di anticipi decisivi su Petagna, si conquista il rigore.
CRISCITO 5 Errore evitabile, il rosso costringe i suoi a una gara tutta in salita.
P. PEREIRA 5 Leggerino in fascia. GUNTER 6 Si piazza sul centrosinistra e tampona ogni varco. HILJEMARK 6 Ci mette impegno, cerca di tenere unite mediana e attacco, finale arrembante. SANDRO 6 Gioca d’esperienza, sbaglia poco, è concreto (Zukanovic s.v.).
VELOSO 6 Prestazione di grande personalità. Gioca d’intelligenza, cerca spesso di far salire la squadra. ROLON 6 Forze fresche nel momentochiave della partita.
LAZOVIC 6 Duello ostico con Lazzari, non si arrende mai, avvia l’azione del rigore.
KOUAME 6,5 Un vero uomo-squadra: arretra per rinforzare il centrocampo quando serve, sempre pericoloso in avanti.
ALL. PRANDELLI 6 Partenza a handicap, ma il Genoa non perde mai lucidità. Ed è un grande cambiamento rispetto al recente passato.
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IL NUMERO
Il Genoa non vince da 9 giornate (5 sconfitte e 4 pari). Ultimo successo Frosinone-Genoa 1-2