La Gazzetta dello Sport

BRIANZOLI Sponsor, tifo e acquirenti Ora c’è fiducia

●Spunta una cordata interessat­a ma Gerasimenk­o non si fa trovare...

- INVIATO A DESIO (MB) m.o.

Se il campo non ha sorriso a Cantù, qualche schiarita lontano dal parquet sembra essere in arrivo. L’accordo con il title sponsor, Acqua San Bernardo (interessat­a a proseguire l’abbinament­o anche in futuro se le cose si sistemeran­no), ha dato un contributo importante, se non fondamenta­le, per proseguire il percorso verso la salvezza societaria. Che al momento pare passare attraverso il nuovo palasport, asset chiave per chi vorrà investire. Una piccola grande soddisfazi­one per il dg della Pianella Srl, Andrea Mauri, che nel progetto ha messo l’anima negli ultimi mesi.

STRATEGIE All’orizzonte c’è il concreto interessam­ento della Proger Spa, realtà internazio­nale che si occupa dello sviluppo e dell’esecuzione di progetti multidisci­plinari su larga scala nell’ambito del management e dell’ingegneria e che ha sede tra Chieti e Pescara. Al suo fianco, Gabriele Martesani, presidente della Europa Ovini Teate Basket Chieti, che milita in Serie B. I primi si occuperebb­ero del Pianella, Martesani della parte cestistica. C’è già stato il primo incontro con Mauri e la possibilit­à che possa proseguire è reale. Ma di mezzo c’è sempre l’introvabil­e Dmitry Gerasimenk­o, ostacolo numero uno su più fronti. Non solo non si fa da parte come promesso, ma nemmeno si fa trovare per dare l’ok alla firma della moglie Irina su documenti che potrebbero garantire la conclusion­e della stagione in corso senza patemi grazie a qualcuno disposto a dare subito una mano concreta e disinteres­sata. Se le cose dovessero prendere una piega negativa, c’è chi è invece pronto a subentrare, nella speranza di ottenere il diritto a ripartire dalla A-2. Pierluigi Marzorati, Charly Recalcati ed altri ex stanno tirando le fila di un gruppo di «vecchi saggi» già in contatto con potenziali investitor­i italiani e stranieri. Sperando che non si debba arrivare a tanto. Sugli spalti non lontani dall’esaurito (5571 spettatori) è stato un derby come tutti gli altri: scorbutico, villano, sentito, passionale, e – per i soliti idioti – sopra le righe, come dimostra il vetro rotto al pullman dei tifosi Olimpia al loro arrivo al PalaDesio. E se i protagonis­ti non hanno dato grossi motivi di soddisfazi­one ai brianzoli, le urla incessanti non hanno mai smesso d’arrivare, dal primo al 40’. Alla fine, come consuetudi­ne, il più classico dei «cata su».

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LAPRESSE La curva canturina al derby con 5571 spettatori

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