La Gazzetta dello Sport

La gara a Valentino, lo show a Cairoli

●Settimo successo nella corsa per Rossi con la Ford Wrc Plus, ma Tony (Hyundai) lo beffa nel Masters’

- Paolo Ianieri INVIATO A MONZA

Ha dominato il Rally di Monza per la settima volta, 9 speciali vinte su 9, record anche per lui. Ha vinto la sfida delle Wrc Plus del Masters’ Show, strapazzan­do il povero Teemo Suninen, il finlandese ufficiale Ford calato a Monza indossando i panni del solo possibile rivale e che invece non ha mai impression­ato. Ma poi, quando è arrivato il momento della Superfinal­e, Valentino Rossi a sorpresa ha alzato bandiera bianca contro un Tony Cairoli micidiale e velocissim­o, capace di dimenticar­si degli 80 cavalli di deficit della sua Hyundai i20 Wrc rispetto alla Fiesta del rivale e di trionfare in una finale che è diventata una volata serratissi­ma: dopo 4 giri del percorso allestito sul rettilineo principale tra i due appena 59 centesimi. «Ci ho provato, ma lui in finale ha girato 3-4 secondi più veloce — spiega Valentino con un sorriso che fa intuire qualche dubbio —. Dove li ha trovati? Non so. Nelle batterie io ero andato forte, girando in 2’48”, lui in 2’51”, mentre in finale siamo scesi a 2’47”. Nell’ultima sosta ai box hanno trovato qualcosa. Sono stati bravi».

CORO Cairoli, osannato dai tanti tifosi venuti qui anche per lui («E per quelli con 80 cavalli in meno, hip hip hurrà» il coro che si è alzato durante le foto con la squadra), nel replicare evita ogni polemica: «Nel Rally era impossibil­e avvicinarl­o, ma nel Masters sapevo di avere qualche chance. Lui è partito piano, meno agguerrito, forse pensava di vincere facile. Però io nella finale contro Longhi mi ero un po’ nascosto, per dare il tutto per tutto contro Valentino. È stata una delle finali più tirate che abbia mai fatto».

RECUPERO La prima perla del giorno Cairoli l’aveva già ottenuta nel Rally, strappando proprio nell’ultima mini speciale per appena 8 decimi il 5° posto assoluto a Marco Bonanomi e vincendo così la gara della Wrc 1600, con le quattro Fiesta Wrc Plus a monopolizz­are i primi posti: dietro a Rossi, Suninen pagava 1’07” di ritardo, mentre Roberto Brivio aveva la meglio su «Uccio» Salucci per il 3° posto. «Per me vincere il Rally era l’obiettivo principale, ci sono riuscito e mi sono divertito molto — riprende Rossi —. Questa è una macchina bellissima e credo di essere riuscito a portarla al limite per una manifestaz­ione come Monza. Ma guidarla in un rally vero, su strada e tra gli alberi, sarebbe diverso».

FUTURO Eppure un domani questa sarà una sfida che Valentino probabilme­nte tornerà ad affrontare, dopo aver corso nel passato i rally mondiali di Nuova Zelanda e Gran Bretagna. «La mia storia dice che prima di correre in moto avevo iniziato coi kart. Un rally vero sarebbe comunque tosto, ma al Rac l’ultimo giorno andai forte (ottenne due undicesimi posti; n.d.r.) e alla fine fui a ridosso dei 10 (12°; n.d.r.). Ci riproverem­o un giorno». 1. Tony Cairoli, 33 anni, esulta dopo il Master Show; 2. Vale Rossi (39) con Carlo Cassina (58); Cairoli e Eleonora Mori (28); 4. Rossi in azione MILAGRO

RALLYCROSS Ma le quattro ruote sono un bel richiamo anche per Cairoli. «Per noi motociclis­ti andare forte in auto è più semplice rispetto al salto contrario, l’adrenalina per me è la stessa di quando corro in moto. Ho parlato con gli organizzat­ori del Mondiale di Rallycross, ma è un discorso in là nel tempo. Ma io, come Valentino, ho sempre bisogno di nuove sfide».

STERRATO Intanto per il futuro del Rally (31 mila spettatori paganti nei tre giorni, più 3 mila rispetto al 2017; n.d.r.) entrambi hanno un sogno: «Oltre a portare più piloti del Mondiale, sarebbe bellissimo uscire dall’autodromo, con qualche prova sterrata e magari anche su strada».

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