MILAN-TORO UN EUROPARI Gigio fa un miracolo Leo: «Niente Ibra ma la punta serve»
●Super Gigio disinnesca Iago, poi Rino azzecca la mossa Castillejo: Diavolo 4°, Torino in zona Europa
Granata belli e pericolosi nel primo tempo. Finale rossonero, Cutrone spreca una grande occasione. Non solo Paquetà, in arrivo due rinforzi per Gattuso
MILANO
Potrebbe essere un’occasione sprecata. Soprattutto dal Milan, ma anche il Torino qualche rimpianto se lo porterà appresso. Nel tranquillo weekend di paura di tutta la zona alta del campionato, escluse Juve e Napoli naturalmente, rossoneri e granata non colgono l’attimo per dare una svolta, anche psicologica, alla stagione. Non che lo 0-0 sia un cattivo risultato: il Milan stacca la Lazio ed entra virtualmente nel quartetto Champions, ormai l’ultimo scudetto disponibile, il Torino si lascia dietro tutto il blocco di mezza classifica, e non è poco. Ma tutte e due possono rimpiangere qualcosa: gli errori di mira (e di egoismo) di Higuain e Cutrone da un lato, la gran giornata di Donnarumma dall’altro. Un tempo per parte, con un bel Torino nel primo, forse i migliori 45’ stagionali, e un Milan più convinto, ma con idee mai chiarissime, nella ripresa. A Gattuso sono mancati il centravanti killer e il regista (che Suso fa a corrente alternata, mancando Biglia), a Mazzarri quel po’ di cifra tecnica che trasformi in gol un cuore spesso Toro.
PARTENZA DA TORO Il Torino da trasferta è una brutta bestia. Non ha mai perso in stagione, come soltanto la Juve, e la striscia positiva si allunga ora a dieci partite. Però i granata non hanno la meglio sui rossoneri da oltre diciassette anni. Aleggiava insomma lo spettro del pari. Il Toro è stato il primo a tentare di rompere equilibrio e tradizione. Messo meglio, con i reparti ben collegati e un centrocampo in decisa superiorità. Non può che essere così, se l’indemoniato Rincon, più Meité e Baselli, devono confrontarsi con Kessie e Bakayoko senza aiuto dagli esterni. Soprattutto Calhanoglu, sempre più nella spirale negativa. Questione di organizzazione, ritmo e anche visione tattica: Mazzarri ha impostato un 3-5-2 molto elastico che, in non possesso, diventa 44-2. La «mossa» è il movimento agli opposti dei due esterni: Ola Aina, a destra, fa il difensore aggiunto, mentre Ansaldi, sull’altro fronte, il mediano laterale. Nella strategia del tecnico ci sarebbe anche l’assalto in massa a sinistra, dove Calabria è considerato l’anello più facile da spezzare: ma alla lunga il terzino milanista regge.
IL CONTROPIEDE NON VA Diciamo pure che il Toro mette paura al Milan. Mentre Cutrone aspetta più di mezz’ora per centrare la porta, primo tiro del Milan (ma Sirigu risponde), i granata mettono a rischio l’incolumità di Donnarumma in tre occasioni: il portierone respinge da campionissimo un colpo di testa di Iago Falque e si