Rinascita Chievo Radovanovic è l’indispensabile
●Il centrocampista serbo sempre presente: è il più utilizzato. Ed è in crescita anche il giovane Depaoli
Eadesso non si fermano più... Domenica a Parma è arrivato il quarto risultato utile consecutivo. Il quarto pareggio di fila. Il Chievo con Ventura in panchina ha pareggiato al Bentegodi col Bologna. Poi l’ex c.t. azzurro ha detto stop. E al capezzale del Chievo è arrivato Mimmo Di Carlo, accolto trionfalmente dall’ambiente che conosce alla perfezione. Lui il Chievo lo ha allenato, salvato, psicanalizzato, migliorato. E, da quando è arrivato a Veronello ha sempre mostrato il sorriso, ma in campo è diventato un martello. La squadra chiedeva un allenatore che infondesse serenità. E questo Di Carlo lo ha capito: si lavora tanto, ma senza stress. Al debutto il tecnico di Cassino ha fatto il botto bloccando sul pari (0-0) il Napoli al San Paolo. E l’atustima è cresciuta. La settimana successiva ha imposto lo stop alla Lazio. E domenica un altro pareggio al Tardini in casa del Parma.
COME SI CAMBIA Cosa è cambiato? Va detto che il Chievo aveva ricominciato a giocare bene a calcio anche nell’ultima apparizione di Gian Piero Ventura. Era il mantra del tecnico genovese: «fare calcio». Ma con Mimmo Di Carlo è subentrato un altro spirito, come se i calciatori gialloblù avessero fatto un patto interno: «non molliamo mai e proviamo a salvarci». Da quando si è insediato il terzo tecnico a Veronello, la squadra gioca alla morte, non molla mai, aggredisce e soffoca tanto gli avversari, li pressa continuamente. Cosa che ha fatto anche a Parma. E in attacco, con un Pellissier intramontabile (leggermente in calo a Parma), ha trovato anche gli spunti per affondare e colpire.
RADOVANOVIC L’elemento indispensabile del gioco del Chievo è sempre il serbo Ivan Radovanovic, 30 anni e sesta stagione a Veronello. Radovanovic ha fatto nascere i figli a Verona. Ha perso, senza un particolare perché la Nazionale del suo paese, ma è sempre il cardine del 4-3-1-2 impostato da Di Carlo. E’ il calciatore del Chievo che ha giocato di più: 1347 minuti, sempre presente nelle 15 partite di questo campionato. I suoi dati parlano di 109 palle recuperate, 114 lanci azzeccati, 11 tiri tentati, 5 occasioni create, 671 passaggi riusciti. Radovanovic si sente eccome. Sempre. Ha l’abilità di giocare a uno o due tocchi e l’umiltà per coprire quanto e come può dando sempre una mano d’aiuto ai compagni. Oltre all’intoccabile portiere Sorrentino, sono il centrale difensivo Luca Rossettini e la punta Mariusz Stepinski gli altri intoccabili, ma sta crescendo anche il giovane fatto in caso Fabio Depaoli, usato ormai da terzino destro e deciso a guadagnarsi un posto con l’Under 21 di Gigi Di Biagio per la fase finale dell’Europeo. Poi sarà mercato e Depaoli piace a tanti.