CARLO, NON RINNEGARE LE TUE CONVINZIONI GIOCA COME AL SAN PAOLO
Il Napoli a Liverpool: non deve rinnegare le sue idee
Carlo Ancelotti è uno dei più grandi allenatori del mondo: tra i suoi tanti successi ci sono tre Champions da tecnico e due da giocatore, ha sia l’esperienza sia l’intelligenza. Le sua squadre hanno sempre interpretato il calcio non trascurando il bel gioco, il coraggio e la bellezza. Non vedo perché Carletto debba rinnegare le sue idee proprio adesso, anche se gioca fuori casa contro il fortissimo Liverpool. Nel nostro Paese in generale siamo stati quasi sempre prudenti e in trasferta ancora di più. Premesso che il pubblico non gioca e che in campo saranno undici contro undici, gli azzurri dovranno ripetere la splendida prestazione del San Paolo senza cambiare atteggiamenti, mentalità e organizzazione. Le altre soluzioni sarebbero peggiori. Carlo, oltre a essere un amico, è stato un importantissimo protagonista di quel Milan che andava su tutti i campi del mondo a imporre il proprio gioco. Fiduciosi che fosse la strategia migliore per vincere, abbiamo partecipato a tre Coppe dei Campioni conquistandone due. È vero che avevamo grandi giocatori che non avrei cambiato con nessun altro, ma è altrettanto vero che nessuno di noi aveva mai vinto il prestigioso trofeo.
Noi tutti pensavamo che il migliore antidoto per fermare l’avversario, così come il miglior propellente per vincere o migliorare i singoli, fosse interpretare il nostro gioco senza tatticismi di sorta. Cosa non facile in un Paese che, non solo calcisticamente ma anche nella vita sociale, ha sostituito la strategia con la tattica e la furbizia. Il Napoli merita di passare il turno: in un girone di ferro è primo con merito, ha giocato meglio del Psg e ha anche avvilito il Liverpool. Quindi ripeta l’incontro dell’andata: non vi sono i motivi per non farlo. Eviti però di giocare un primo tempo incerto come col Psg in casa, inoltre non lasci il comando della manovra ai Reds. Io ho sempre pensato, e Carlo lo sa bene, che avere in pugno il gioco aumenti l’autostima, le sicurezze e la creatività, così come è vantaggioso tenere lontano dalla propria area gli avversari, ancora di più se si tratta di grandi giocatori. Tagliare a questi ultimi i rifornimenti serve a ridurne la pericolosità, il tenerli lontani consente i recuperi.
Un pressing organizzato aiuterà a valorizzare la rapidità degli azzurri a discapito della maggior forza fisica dei rivali. Soltanto l’organizzazione difensiva e il pressing ben attuato potranno permettere al Napoli di essere padrone anche quando la palla sarà in possesso del Liverpool: aumenteranno personalità e ripartenze, l’avversario sarà sempre più confuso evidenziando i limiti difensivi. Il possesso veloce, la collaborazione e un gruppo che si muova in blocco con passaggi rapidi e rasoterra, che attacchi gli spazi e cambi gioco, permetteranno di uscire dal pressing dei rivali. Salah e Mané sono pericolosi così come Firmino, però c’erano anche a Napoli e non hanno fatto un tiro in porta. Saranno infuriati e vorranno dimostrare che all’andata è stata una serata storta. Gli uomini di Carletto abbiano fiducia di loro stessi e nel loro gioco: si muovano in modo organico anticipando, marcando, pressando e ripartendo. Si confronteranno agilità e forza, conteranno anche la personalità, la volontà e l’intelligenza collettiva. Si facciano onore, lo meritano. In bocca al lupo!