La Gazzetta dello Sport

Joya senza gioia «L’abbiamo persa nel primo tempo»

●Inutile il gol di Dybala. Preoccupaz­ione in vista del derby: Cancelo in tribuna per un guaio muscolare

- Luca Bianchin INVIATO A BERNA (SVIZZERA)

Il sinistro si è scongelato in fretta. Paulo Dybala è entrato a 18 minuti dalla fine e tutta Berna ha fatto una smorfia: la tripletta dell’andata qui resta un ricordo vivo. Dybala aveva il mirino già programmat­o e non ci ha messo molto a far vedere che ieri sera, tra tutti gli attaccanti della Juventus, il più in forma era lui. Ha usato sempre il piede preferito, sia per il 2-1 sia per il 2-2 che sarebbe stato meritato ma clamoroso. Due tiri da lontano – il secondo di più – due esercizi da coordinazi­one da video per le scuole calcio. Quando gli hanno fatto notare che questo è il primo gol insieme alla coppia Ronaldo-Mandzukic – gli altri sono arrivati quando in campo c’era un solo attaccante – Paulo non ne ha fatto una questione di scelte dell’allenatore: «Non vuol dire nulla. Dispiace aver perso, potevamo far meglio». Per lui, era difficile.

IL CAPOCANNON­IERE In que- sta Champions sta diventando un’abitudine. Paulo è al quinto gol nel girone, capocannon­iere della Juve nella competizio­ne. Non semplice nella squadra di Ronaldo, il fenomeno di questa competizio­ne. In questo blocco di reti, il gol più pesante del gruppo H: quello in trasferta a Manchester. Proprio loro, i rossi, ieri sera hanno fatto un favore alla Juve perdendo contro il Valencia: il primo posto nel

ATTACCANTE DELLA JUVE

gruppo nasce da lì e Dybala ringrazia. «Ringrazio il Valencia —dice —. Abbiamo sbagliato molti gol sullo 0-0, loro poi si sono messi dietro. Avessimo sbloccato la gara per primi sarebbe cambiato tutto. Il gol annullato? Peccato». Sull’avversaria da sorteggio, nessuna preferenza: «Una va bene, non scelgo».

EMRE È TORNATO I cambi, come succede spesso con Allegri, sono stati positivi. Certo, nella serata di una sconfitta suona meno bene, sa più di rimorso per la formazione iniziale. Oltre a Paulo, c’è Emre Can e ovviamente con lui non è solo una questione di calcio. Il tedesco è entrato bene, si è fatto sentire in mezzo, ha fatto sorridere chi segue il suo rientro dopo l’operazione alla tiroide. Pochi lo aspettavan­o già pronto nella prima metà di dicembre, anche lui forse pensava a un ritorno nel 2019 invece eccolo qui col suo numero 23. Per la Juve, che magari dovrà farlo giocare dal primo minuto contro il Torino sabato nel derby, una grande notizia anche nella serata in cui Cancelo si è fermato per un problemino muscolare (non era nemmeno in panchina). Emre alla fine ha sorriso – queste sono un po’ le sue partite, tra freddo e agonismo – e si è intristito per il risultato, come tutti: «Sapevamo che sarebbe stata una partita difficile – ha detto —. Abbiamo avuto delle occasioni nel primo tempo e non abbiamo segnato, penso che sia la lezione più importante questa». La buona notizia, però, anche per lui è quella: il primo posto. «Dopo il gol dello Young Boys, sapevamo che sarebbe stato complicato, ma siamo felici di esserci qualificat­i come vincitori del girone, è quello che volevamo».

PUNITI GLI ERRORI IN AREA IN AVVIO MA GUARDIAMO AVANTI

PAULO DYBALA

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Paulo Dybala, 25 anni, insieme a Cristiano Ronaldo, 33 EPA

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