L’ora più buia di Eusebio: «Adesso tutti in discussione»
● Il tecnico duro: «Nessuna risposta dai singoli, ne riparleremo al mercato» Ma Pallotta è pronto ad esonerarlo
Niente giri di parole. «È il momento più brutto da quando sono alla Roma da allenatore». Eusebio Di Francesco non si nasconde e d’altronde ha ragione. La 7ª sconfitta stagionale in 21 partite, i tifosi che hanno contestato il presidente e anche la squadra che andava a salutarli nel fine partita, la certezza che – nonostante le belle parole spese dal d.s. Monchi alla vigilia per l’allenatore – quella contro il Genoa sembra essere la gara del dentro o fuori, nonostante la dirigenza sia perplessa sui profili di ogni eventuale sostituto (a partire da Paulo Sousa e Blanc). Perfino capitan Manolas esprime concetti inquietanti: «Prendiamo gol come succede solo a squadre giovani, però non si deve difendere in 4 ma in 11. Queste non sono cose da grande squadra».
RABBIA WEB E RADIO Con queste premesse, è ovvio che l’universo giallorosso sia in ebollizione. Web e radio convogliano valanghe di critiche e insulti alla squadra, allo staff e alla dirigenza, mentre dagli Usa il presidente Pallotta sembra sempre più orientato verso l’esonero, anche se le alternative non convincono. In questo caos, Di Francesco prova a tenere la barra dritta, anche se il comportamento di tanti giocatori non gli è piaciuto. «Ho fatto valutazioni a dei singoli e non ho avuto risposte che avrei voluto. Ogni volta che ripartivano ci mettevano in difficoltà, la Roma non se lo può permettere. Non si è difeso da squadra; forse abbiamo avuto un po’ di timore. Pastore e Schick? Da certi giocatori ci aspettiamo sempre la prestazione, così io farò le mie valutazioni in base a ciò che ho visto. Evidentemente qualcuno non ha la capacità di tirare fuori nei momenti di difficoltà quelle che possono essere determinate cose. Ed è una cosa che non posso accettare».
RITIRO E MERCATO Il ritiro dovrebbe durare fino a domenica, ma i giocatori si oppongono. L’allenatore mostra nervosismo. «Io lavoro su dei concetti che avete visto anche in passato. Non andiamo a Trigoria a bere le birrette o a fare le corsette». Vero, però il futuro incombe, almeno sul mercato. «Tutti ci mettiamo in discussione e molti discorsi verranno fatti in sede di mercato», dice Di Francesco, che però vede davanti a sé la partita col Genoa come un possibile spartiacque della sua stagione. «Tutto ora è delicato. Col Viktoria sono rimasto deluso, ma ora dobbiamo guardare avanti e pensare al Genoa, che sarà più importante». Proprio vero. Non è un caso che Florenzi, pronto domenica a indossare di nuovo la fascia da capitano, ammetta: «Sarà come una finale di Champions». Ma senza la stessa gloria.