La Gazzetta dello Sport

JUVE E ROMA, IN FEBBRAIO ALTRA STORIA

Champions, due sconfitte che non cambiano nulla

- Di ALESSANDRO DE CALÒ twitter: @AdeCal

La Juve si concede una serata di antica normalità. Condiziona­ta dal gelo e dal fondo sintetico, a Berna smette l’abito marziano per lasciare il passo allo spirito da gilet gialli dello Young Boys. La Roma, in Boemia, segue la stessa deriva senza spostarsi di un millimetro dall’inerzia dei suoi soliti problemi. Doppio 2-1 e via. Si potevano evitare, ma sono sconfitte di tappa che non cambiano nulla nei verdetti finali. Allo United di Mourinho – competitor dei bianconeri – riesce la stessa cosa, a Valencia. Tutto resta com’era. Infreddoli­to e arrabbiato, Allegri sfreccia per primo nel suo girone, guadagnand­o per l’ennesima volta gli ottavi dove già si era sistemato un paio di settimane fa assieme alla Roma, che passa da seconda nel gruppo dell’imbarazzan­te Real. Stavolta, più che in positivo nella Juve, l’effetto Ronaldo si può misurare in negativo nel confuso gioco dei blancos, surclassat­i 3-0 dal Cska, tra i tanti seggiolini vuoti del Bernabeu. Si finisce col rivalutare l’1-1 del Barça dell’altra sera contro il Tottenham, con quel gol capolavoro di Dembelé consegnato alla storia europea del Camp Nou e agli occhi di quelli che temevano biscotti italiani o galete catalane. Per le nostre squadre, l’ultimo turno della prima fase Champions si chiude comunque nel segno rosso. Ci segnala un brusco arresto, dopo tante promesse. Perdiamo soldi e punti nel ranking Uefa. Eppure i passi avanti ci sono: si cresce lentamente, per stratifica­zioni. Gli inglesi portano avanti quattro squadre (City, Tottenham, Liverpool e United), gli spagnoli tre (Barça, Real, Atletico) come i tedeschi (Bayern, Dortmund, Schalke). Noi siamo sullo stesso piano della Francia, Juve e Roma di qua, Psg e Lione di là. Completano il quadro portoghesi e olandesi, con Porto e Ajax, avversari che i bianconeri potrebbero pescare nel sorteggio di lunedì. Molto si modifica, anche in Champions, ma la struttura portante resta intatta. Undici delle sedici qualificat­e per gli ottavi sono le stesse dell’anno scorso. L’elite. Praticamen­te due su tre. Comprese le nostre. Mai come stavolta, dopo tanto tempo, la Juve gioca per arrivare in fondo e vincere. Ha tutte le potenziali­tà per farlo. Berna non può che essere un episodio, però sarebbe bello evitare un confronto con Liverpool o Atletico: avrebbe un sapore da finale. Per questa Roma, invece, qualunque avversario sembra inarrivabi­le, anche se con proporzion­i differenti. Per fortuna si tornerà in campo a febbraio e marzo. I gialloross­i hanno tempo per riprenders­i e tornare in quota, sulle orme Champions dell’anno scorso. Intanto devono recuperare terreno in campionato, prepararsi all’incrocio con la Juve. Può essere un bivio decisivo per Di Francesco, se ci arriva.

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