LA SCELTA GIUSTA PER CHI VUOLE FARE STORIA
E’il più antico dei corridori moderni. E Vincenzo Nibali, con la decisione di provare «fullgas» la doppietta Giro-Tour nel 2019, scende nell’arena dell’essenza del ciclismo. Ha il coraggio di confrontarsi con la Storia, sente il profumo dell’olio di canfora e il richiamo delle foto in bianco e nero sulle strade sterrate. Giro e Tour sono l’anima di questo sport, e con quei giganti a Vincenzo sarebbe piaciuto correre, ne siamo sicuri. Qui non si tratta soltanto di programmare una stagione: no, Nibali capisce che a 34 anni deve giocarsi la carta della leggenda sul tavolo più nobile. Con tre maglie rose, nell’albo d’oro della corsa Gazzetta, ci sono Brunero, Bartali, Magni, Gimondi e Hinault; due Tour li hanno vinti, in Italia, soltanto Bottecchia, Bartali e Coppi.
Quella di Nibali è la scelta più giusta, perché un campione non deve avere paura. Due anni dopo il 3° posto del 2017, il messinese torna da favorito nella corsa che ama di più: una lotta anche generazionale. In Francia, poi, c’è un lavoro da finire dopo quella terribile giornata dell’Alpe d’Huez. Le cifre dicono che si tratta dell’impresa più dura di questo sport: dal 1991, soltanto Chiappucci (1991 e 1992), Indurain (1992 e 1993), Pantani 1998 (l’unico a vincerli nella stessa stagione) e, nel 2018, Froome (1° Giro-3° Tour) e Dumoulin (2° Giro e Tour), sono saliti sul podio delle due corse nello stesso anno. Anche nell’era più tecnologica, cuore e passione vincono sempre. Milioni di tifosi a bordo strada ce lo dimostrano ogni volta di più.