CHAMPIONS: CHIUDE IN TESTA AL GIRONE JUVE PRIMINA Ma che sconfitta in Svizzera!
●Il portoghese fallisce tante occasioni, lo Young Boys segna due volte e non basta il gol di Dybala. Annullato per fuorigioco a Paulo il 2-2
Ronaldo si ferma al palo, lo Young Boys vince 2-1. Il secondo k.o. stagionale non fa male grazie alla caduta di Mourinho
Con la partecipazione speciale del Manchester United. E con la rabbia per essersi dimenticata di Dybala per oltre un’ora. La Juve vince il gruppo e arriva sì da testa di serie al sorteggio degli ottavi, ma nel modo più imprevedibile. Perdendo 2-1 con gli Young Boys (che fin qui di punti ne avevano fatto solo uno, e di gol due) una partita che avrebbe potuto stravincere se soltanto si fosse concentrata sul risultato, invece di vagare per linee orizzontali, senza cattiveria, come nei giorni peggiori. Entrato poi Dybala al 26’ del secondo tempo, e sotto di due reti dello scatenato Hoarau, tutta un’altra storia: un gran gol prima, un centro capolavoro poi, «cancellato» però dal fuorigioco influente di Ronaldo. Il 2-2 lo avrebbe meritato l’argentino ma non la Juve e, per una volta, neanche Allegri. In un turno da dimenticare, con la defenestrazione di Inter e Napoli e la contestuale sconfitta della Roma, l’unico successo lo regala lo United che crolla a Valencia, accontentandosi del 2°posto.
ERRORE La domanda è inevitabile: ma perché rinunciare a uno che ha fatto tre gol nell’andata e ha comunque in mano la soluzione potenziale? Allegri sa che può permettersi un turnover forsennato, con il bendidio che ha in mano, ma non può negare che per qualcuno l’alternanza non esista (Ronaldo) o sia al minimo (Mandzukic). Una gestione che rischia di far «perdere» anche psicologicamente Dybala, non ancora lui, fisicamente un po’ pesante, da stella ad assistente con l’arrivo di CR7, ma l’unico con colpi ronaldiani. Stesso discorso si potrebbe fare per Pjanic, all’ennesima sostituzione e ieri spesso nel mirino delle critiche di Allegri, in panchina: il bosniaco non ha fatto Pirlo, ma non aveva neanche la complicità dei suoi. Statico Mandzukic, un po’ così Ronaldo beccato dal pubblico, inguardabile Bernardeschi, sveglio soltanto nella ripresa Douglas Costa. Eppure nel primo tempo ci sono almeno quattro occasioni che il Ronaldo vero non avrebbe mancato, più una di Costa. Ma finisce con gli Young Boys avanti.
LA CHIAVE Rinunciare all’argentino è un errore: così rischia di perdere stimoli
L’ingresso del numero 10 dà la scossa: a febbraio servirà altro spirito
BRAVI BOYS Il motivo? La solita sufficienza che porta Alex Sandro (entrato per Cuadrado infortunato) a mettere giù goffamente Moumi. Rigore che
Szczesny sfiora soltanto. Allegri continua ad arrabbiarsi, ma lo United rasserena. E nessuno pensa che possa finire così. Illusione. I «ragazzi» di Berna non hanno mai giocato così compatti: si chiudono in cinque, hanno la coppia Sow-Aebischer che fa meglio di Pjanic-Bentancur, davanti c’è peso (Hoarau) e movimento (Fassnacht). Ma soprattutto è il pressing alto, con sempre minimo cinque gialloneri nella metà campo juventina, a impedire che il gioco scorra. Per questa Juve in orizzontale naturalmente, alla quale il «turnover» tra 4-4-2 e 4-3-3, con Bernardeschi un po’ esterno e un po’ mezzala, serve a poco. Fuori Pjanic per Can e sembra un brutto voto. Negli impacci di un gioco che finisce nell’imbuto di mille cross inutili dalla fascia, in un’area intasata, nasce il contropiede del 2-0. Ancora Hoarau. Fortuna che il Valencia castiga Mou con analogo 2-0. FINALMENTE DYBALA
In vena creativa, finalmente Allegri si ricorda di avere Dybala e lo inserisce per De Sciglio, disegnando un inedito 3-2-3-2, con la coppia Can-Bentancur a rifornire i trequartisti Bernardeschi, Dybala e Costa. E naturalmente Ronaldo-Mandzukic davanti, per un assedio di quasi 25’, recupero compreso, nel quale si assiste a un’altra partita. Quella con Dybala che dà la scossa, centra da fuori il 2-1
con un gran tiro e infine, nel recupero, trova la botta del 2-2 da raccontare ai nipoti. Solo che CR7 è sulla traiettoria e, oltre allo spazio che gli sta togliendo in questo inizio di stagione, gli nega un gol bellissimo e dai mille significati. In mezzo un palo e un rigore su Ronaldo.
ALTRA STORIA A FEBBRAIO
Tutto è bene quel che finisce bene, diceva un vecchio saggio, ma non è così che la Juve può aggredire la Champions. La follia finale con lo United. L’incapacità di controllare, di avere sempre la situazione in pugno, qui in Svizzera. A febbraio sarà un’altra storia, anche Ronaldo si scatena, e poi dipende dal sorteggio. Ma forse è arrivato il momento di restituire a Dybala il ruolo perso in questi mesi: non era facile entrare a freddo (letteralmente, era meno tanto) e dare la svolta. Come dice Allegri, almeno la Juve sa scegliersi le partite da brutta figura. Ma sarà sempre così?