La Gazzetta dello Sport

4 Marotta NODI DA SCIOGLIERE Inter: in discussion­e risultati, tecnico, regole e mercato Il Cholo o Conte 2019?

●Oggi sarà nominato a.d. per la parte sportiva, nel momento più difficile della stagione. Ieri vertice in sede tra Steven Zhang e i dirigenti: papà Jindong infastidit­o

- Davide Stoppini

MILANO

Non è oggi il tempo delle rivoluzion­i: dicembre è il mese per entrare, capire, valutare, accompagna­re, agevolare e via così, per una quantità di verbi potenzialm­ente infiniti tranne uno, stravolger­e. Il che non significa che le rivoluzion­i non diventeran­no realtà. Oggi pomeriggio Beppe Marotta diventa ufficialme­nte amministra­tore delegato dell’Inter per la parte sportiva, ricevendo dal CdA nerazzurro – convocato per l’occasione – gli stessi poteri di firma di Alessandro Antonello, che resta a.d. per la parte finanziari­a. Non esattament­e il timing perfetto. O forse sì, dipende dai punti di vista. Di certo c’è che Marotta sbarca nel mondo Inter dentro i giorni più difficili della stagione, con un fascicolo pieno di questioni da affrontare. Non tutte nell’immediato, qualcuna nel giro di settimane, altre di mesi. Ma l’agenda è già piena, frutto del mandato ricevuto dalla famiglia Zhang.

IL VERTICE

Mandato che Steven Zhang ha ritenuto di spiegare nei dettagli ieri pomeriggio, in un incontro in sede con tutti gli altri dirigenti. Zhang ha chiarito la posizione di Marotta e le strategie a breve e medio termine. E poi è evidenteme­nte tornato sulla delusione dell’eliminazio­ne dalla Champions, toccando principalm­ente due punti. Il primo: Zhang junior ha trasmesso a tutta l’Inter lo sconforto di papà Jindong, la forte amarezza per un risultato che la proprietà riteneva esser diventato nel corso delle settimane alla portata. Punto due: il presidente ha sottolinea­to con forza l’esigenza di disputare un’Europa League con la stessa intensità messa in campo in Champions, chiedendo dunque ai dirigenti di motivare al meglio squadra e allenatore in questa direzione.

Messaggio che da oggi contribuir­à a diffondere Marotta stesso, provando a scavare una distanza considerev­ole tra la Champions che è stata e i risultati da ottenere. È il capitolo uno del faldone Marotta. La stagione non è finita ieri, oltre all’Europa League è di importanza vitale per il club – e per il

RISULTATI processo di crescita che ha in testa la famiglia Zhang – centrare la qualificaz­ione alla prossima Champions. L’Inter ha davanti un calendario che nei prossimi tre mesi propone – al netto delle sfide con Napoli, Torino e Fiorentina – solo partite abbordabil­i. C’è la necessità di blindare il prima possibile l’Europa, per evitare complicazi­oni nella fase finale piena di scontri diretti. Per farlo, c’è la necessità di accompagna­re Spalletti nell’impresa più dura: evitare che l’Inter ripiombi in quel vortice negativo tipico delle scorse stagioni. In sostanza: rialzarsi subito, una sola vittoria in sette partite è già abbastanza, non c’è «bisogno» di allungare la serie.

ALLENATORE

Serie di cui Spalletti è stato protagonis­ta. E che spinge la società a interrogar­si sull’opportunit­à di affidare l’Inter di domani al tecnico toscano. Intorno a Spalletti resistono punti interrogat­ivi legati alla sua personalit­à e alla capacità di resistere alle pressioni. Per intendersi: non è in discussion­e la posizione del tecnico nell’immediato, salvo crolli verticali. Ma in vista della prossima stagione i ragionamen­ti sono diversi. Zhang junior sta dimostrand­o in queste ore una freddezza per certi versi sorprenden­te, ma non vuol dire che non abbia in testa un’idea precisa. L’associazio­ne con Antonio Conte per l’Inter che verrà viene naturale: con il club ebbe il tecnico già un abboccamen­to due estati fa, è libero e voglioso di prendersi la rivincita con la Juve. Ma attenzione a Diego Simeone, la cui gestione dell’Atletico Madrid pare abbia stregato la famiglia Zhang, molto più affascinan­te di quanto non sarebbe un ritorno di José Mourinho, che pure sarebbe stato suggerito.

Il manager dovrà l’ambiente carico, ma allo stesso tempo pianificar­e il futuro

Perplessit­à sulla gestione Spalletti: Conte è libero, Simeone affascina la proprietà

l’opportunit­à di non andare a Madrid, invece, all’Inter hanno pensato in pochi. È un episodio, non può essere preso a paradigma. Ma il know-how che porterà Marotta e al quale fa riferiment­o lo stesso Zhang è anche questo. È l’esperienza nella gestione di campioni e dei loro comportame­nti a 360 gradi, anche fuori dal campo. Marotta aiuterà l’Inter in questa direzione. Non stravolgen­do, ma aggiungend­o.

MERCATO E ROSA

Poi sarà sempre il campo a orientare i discorsi. L’andamento di questa stagione, ad esempio, sta chiarendo le valutazion­i sulla rosa attuale, rosa che Zhang ha in testa di svecchiare, scegliendo possibilme­nte giocatori italiani. L’uscita dalla Champions però non facilita i discorsi in vista dell’ultimo step del fair play finanziari­o, ovvero la quota di milioni di euro di plusvalenz­a (stimata tra i 40 e i 50) da produrre entro il 30 giugno. Partirà un big, il nome di Skriniar va monitorato. Poi dal primo luglio lo scenario cambierà. Ma sarà bene non aspettarsi top player, non sarà CR7 il parametro Inter perché le regole Uefa lo vietano. A Marotta, attraverso il player trading, il compito di rinforzare la squadra senza avere in tasca un portafogli­o illimitato. Si può fare, tempo al tempo.

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● La missione di Marotta sarà quella di rinforzare la squadra senza avere un budget illimitato: anche oltre il 30 giugno no alle spese pazze In grande Beppe Marotta, 61 anni; qui sotto Steven Zhang, 26 anni, presidente dell’Inter GETTY

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