4 Marotta NODI DA SCIOGLIERE Inter: in discussione risultati, tecnico, regole e mercato Il Cholo o Conte 2019?
●Oggi sarà nominato a.d. per la parte sportiva, nel momento più difficile della stagione. Ieri vertice in sede tra Steven Zhang e i dirigenti: papà Jindong infastidito
MILANO
Non è oggi il tempo delle rivoluzioni: dicembre è il mese per entrare, capire, valutare, accompagnare, agevolare e via così, per una quantità di verbi potenzialmente infiniti tranne uno, stravolgere. Il che non significa che le rivoluzioni non diventeranno realtà. Oggi pomeriggio Beppe Marotta diventa ufficialmente amministratore delegato dell’Inter per la parte sportiva, ricevendo dal CdA nerazzurro – convocato per l’occasione – gli stessi poteri di firma di Alessandro Antonello, che resta a.d. per la parte finanziaria. Non esattamente il timing perfetto. O forse sì, dipende dai punti di vista. Di certo c’è che Marotta sbarca nel mondo Inter dentro i giorni più difficili della stagione, con un fascicolo pieno di questioni da affrontare. Non tutte nell’immediato, qualcuna nel giro di settimane, altre di mesi. Ma l’agenda è già piena, frutto del mandato ricevuto dalla famiglia Zhang.
IL VERTICE
Mandato che Steven Zhang ha ritenuto di spiegare nei dettagli ieri pomeriggio, in un incontro in sede con tutti gli altri dirigenti. Zhang ha chiarito la posizione di Marotta e le strategie a breve e medio termine. E poi è evidentemente tornato sulla delusione dell’eliminazione dalla Champions, toccando principalmente due punti. Il primo: Zhang junior ha trasmesso a tutta l’Inter lo sconforto di papà Jindong, la forte amarezza per un risultato che la proprietà riteneva esser diventato nel corso delle settimane alla portata. Punto due: il presidente ha sottolineato con forza l’esigenza di disputare un’Europa League con la stessa intensità messa in campo in Champions, chiedendo dunque ai dirigenti di motivare al meglio squadra e allenatore in questa direzione.
Messaggio che da oggi contribuirà a diffondere Marotta stesso, provando a scavare una distanza considerevole tra la Champions che è stata e i risultati da ottenere. È il capitolo uno del faldone Marotta. La stagione non è finita ieri, oltre all’Europa League è di importanza vitale per il club – e per il
RISULTATI processo di crescita che ha in testa la famiglia Zhang – centrare la qualificazione alla prossima Champions. L’Inter ha davanti un calendario che nei prossimi tre mesi propone – al netto delle sfide con Napoli, Torino e Fiorentina – solo partite abbordabili. C’è la necessità di blindare il prima possibile l’Europa, per evitare complicazioni nella fase finale piena di scontri diretti. Per farlo, c’è la necessità di accompagnare Spalletti nell’impresa più dura: evitare che l’Inter ripiombi in quel vortice negativo tipico delle scorse stagioni. In sostanza: rialzarsi subito, una sola vittoria in sette partite è già abbastanza, non c’è «bisogno» di allungare la serie.
ALLENATORE
Serie di cui Spalletti è stato protagonista. E che spinge la società a interrogarsi sull’opportunità di affidare l’Inter di domani al tecnico toscano. Intorno a Spalletti resistono punti interrogativi legati alla sua personalità e alla capacità di resistere alle pressioni. Per intendersi: non è in discussione la posizione del tecnico nell’immediato, salvo crolli verticali. Ma in vista della prossima stagione i ragionamenti sono diversi. Zhang junior sta dimostrando in queste ore una freddezza per certi versi sorprendente, ma non vuol dire che non abbia in testa un’idea precisa. L’associazione con Antonio Conte per l’Inter che verrà viene naturale: con il club ebbe il tecnico già un abboccamento due estati fa, è libero e voglioso di prendersi la rivincita con la Juve. Ma attenzione a Diego Simeone, la cui gestione dell’Atletico Madrid pare abbia stregato la famiglia Zhang, molto più affascinante di quanto non sarebbe un ritorno di José Mourinho, che pure sarebbe stato suggerito.
Il manager dovrà l’ambiente carico, ma allo stesso tempo pianificare il futuro
Perplessità sulla gestione Spalletti: Conte è libero, Simeone affascina la proprietà
l’opportunità di non andare a Madrid, invece, all’Inter hanno pensato in pochi. È un episodio, non può essere preso a paradigma. Ma il know-how che porterà Marotta e al quale fa riferimento lo stesso Zhang è anche questo. È l’esperienza nella gestione di campioni e dei loro comportamenti a 360 gradi, anche fuori dal campo. Marotta aiuterà l’Inter in questa direzione. Non stravolgendo, ma aggiungendo.
MERCATO E ROSA
Poi sarà sempre il campo a orientare i discorsi. L’andamento di questa stagione, ad esempio, sta chiarendo le valutazioni sulla rosa attuale, rosa che Zhang ha in testa di svecchiare, scegliendo possibilmente giocatori italiani. L’uscita dalla Champions però non facilita i discorsi in vista dell’ultimo step del fair play finanziario, ovvero la quota di milioni di euro di plusvalenza (stimata tra i 40 e i 50) da produrre entro il 30 giugno. Partirà un big, il nome di Skriniar va monitorato. Poi dal primo luglio lo scenario cambierà. Ma sarà bene non aspettarsi top player, non sarà CR7 il parametro Inter perché le regole Uefa lo vietano. A Marotta, attraverso il player trading, il compito di rinforzare la squadra senza avere in tasca un portafoglio illimitato. Si può fare, tempo al tempo.