Caccia al gol Higuain e Cutrone in crisi di coppia? Ora il Milan li aspetta
●●onzalo a secco da fine ottobre, Patrick non segna in trasferta da febbraio Contro l’Olympiacos serve il loro riscatto
INVIATO AD ATENE
L’Olympiacos, al di là di come andrà a finire la chiamata senza appello di stasera, avrà comunque rappresentato per entrambi - e per il Milan di quest’anno - l’avversario della svolta. Se Gonzalo Higuain e Patrick Cutrone si ritroveranno anche stavolta uno accanto all’altro, lo devono infatti in massima parte alla sfida dell’andata a San Siro. E’ stata infatti quella serata a certificare qualcosa che chiedeva insistentemente strada già da qualche partita: la necessità di vederli giocare insieme. Il tre a uno sui greci - maturato negli ultimi venti minuti con una rete di Higuain e una doppietta di Cutrone dopo la sua dirompente entrata in scena - ingrassò il concetto a tal punto da non permettere a Gattuso altre scelte, se non rimettere mano alla lavagna tattica per garantire al tandem la pedalata migliore. Lungo le settimane la formula è cambiata diverse volte, nella difesa (a 3 o a 4) e a centrocampo (a 4 o a 5), ma su una cosa Gattuso ha cercato di non derogare mai: Gonzalo e Patrick insieme. Non c’è riuscito quanto avrebbe voluto, perché Higuain arriva da un mese piuttosto turbolento, però la partita di stasera è l’ennesima prova che quei due - quando stanno bene - non vanno divisi. Il Pipa e Cutrone, nonostante un rallentamento nelle statistiche di coppia, presentano sempre numeri decisamente piacevoli da leggere: insieme in dodici partite stagionali, per un totale di 518 minuti che hanno prodotto in tutto otto reti (sei Cutrone, due Higuain). Vale a dire una coppia da un gol ogni 65 minuti. E c’è spazio anche per gli assist: due di Higuain a Cutrone (Roma e Dudelange), uno di Cutrone a Higuain (Samp).
DOLORE
Tutto abbastanza confortante, verrebbe da dire. Eppure entrambi, per motivi diversi, stanno iniziando ad avere un conto un po’ in sospeso col gol. Higuain è il caso più evidente. L’ultimo appuntamento andato a buon fine risale al 28 ottobre, contro la Sampdoria. Dopo di che, cinque partite a dieta strettissima, peggiorata dalla squalifica di due giornate e da problemi alla schiena (che risalgono addirittura alla trasferta di Udine di inizio novembre) non così banali, a giudicare da quanto ha spiegato Gattuso pochi giorni fa. In pratica il Pipa ultimamente sta giocando con le infiltrazioni, altrimenti il dolore sarebbe troppo forte. Un problema che di certo non contribuisce a rasserenarlo, lui che a volte è nervoso anche quando le cose funzionano. Figuriamoci così. Magari Gonzalo può trovare spunti confortanti ripensando alla vigilia dell’andata. Allora era stata una vecchia cicatrice infiammata a tenerlo in forte dubbio fino all’ultimo, anche se Gattuso il giorno prima della sfida aveva assicurato: «Nonostante i problemi, è sempre sorridente». E quella partita l’aveva ripagato in modo eccellente, così come era stato chiaro che Cutrone non avrebbe più dovuto partire dalla panchina. Di questi tempi, invece, Patrick sta cercando di sbloccarsi lontano da San Siro. L’ultimo gol fuori Milano risale a febbraio (Roma), ma intanto il ragazzo - uno che ha segnato in tutte le condizioni - si è recentemente affrancato da una curiosa dipendenza dal Pipa, realizzando col Parma la prima rete (sulle sette totali) senza Gonzalo in campo. «Vive per il gol, e in un certo senso è proprio questa la cosa su cui deve migliorare - raccontava ieri Gattuso -. Ci sta che sbagli, capita a tutti, e quindi vederlo rammaricato perché ha sprecato un’occasione è qualcosa di bello ma allo stesso tempo un aspetto da migliorare».