Cena e saluti Per il neo a.d. primo giorno ad Appiano
●Intanto Marotta scopre la Pinetina E insieme a Zhang parla alla squadra
La prima soluzione alle difficoltà spesso è il ritiro. E non perché sia per forza una formula magica. Però stare insieme aiuta a ripartire, ad analizzare più affondo — e magari con qualche sorriso in più — un momento particolarmente negativo. L’Inter da ieri s’è chiusa nel suo centro sportivo, lontano da tutto e tutti. Da critiche e distrazione. Nel fortino nerazzurro, però, c’è stato il primo saluto ufficiale del nuovo a.d. Sport Beppe Marotta alla squadra.
TUTTI A CENA Il primo giorno ad Appiano per l’ex dirigente della Juventus è iniziato in serata, quando insieme al presidente Steven Zhang e all’altro a.d. Alessandro Antonello è arrivato alla Pinetina poco prima delle 20 per cenare con squadra e staff tecnico. Un primo approccio distensivo, cordiale. Marotta ha salutato uno per uno i giocatori e poi ha tenuto un piccolo discorso: poche parole per far capire alla squadra che lui è a disposizione del gruppo e che tutti insieme si deve uscire dalle difficoltà e fare il meglio per l’Inter. Dopo il nuovo a.d. è stato il turno del presidente Zhang, che quando è a Milano — e l’Inter ha un impegno casalingo — non rinuncia mai a passare la vigilia pre gara con la squadra: breve discorso di GETTY incoraggiamento e poi via alla cena.
L’ABBRACCIO DI SAN SIRO Marotta, Zhang e Antonello hanno cenato – come ovvio – a parte, insieme al d.s. Piero Ausilio e al Cfoo Giovanni Gardini. Perché in certi momenti è giusto stare tutti insieme, dare un messaggio di compattezza e – per dirla proprio alla Marotta – di unità d’intenti e senso di appartenenza. La giornata del neo a.d. è stata piuttosto lunga, tra un salto in sede in centro e tanto, tanto lavoro, prima di raggiungere il centro sportivo che sarà la sua seconda casa fino al 2022. E oggi per l’a.d. è già il giorno del debutto a San Siro, che risponderà con il solito calore dimostrato in questa prima parte di stagione: saranno circa 55 mila gli spettatori che assisteranno alla sfida delle 18 contro l’Udinese, che deve essere quella del riscatto e della ripartenza, soprattutto mentale. Il pubblico — per dirla alla Spalletti — sarà ancora lì, con la sua maglia da titolare, ad incitare la squadra, perché il contraccolpo psicologico dopo l’eliminazione dalla Champions può essere complicato da gestire, malgrado in fondo un cammino europeo a tratti esaltante. Ed è forse proprio questo il punto cruciale: l’Inter s’è sciolta sul più bello, a pochi passi dal traguardo degli ottavi. La medicina migliore è sempre il campo, rituffarsi nella lotta a caccia di una vittoria. Vincere aiuta a crescere e a rifortificare l’autostima. Lo sa la squadra, lo sa Marotta, pronto a raccogliere l’abbraccio del suo nuovo popolo.
>Nel ritiro pre gara tutta la dirigenza al completo accanto a Spalletti e ai giocatori