Bologna sotto shock Tre croci ai dirigenti Fenucci, Bigon e Di Vaio
●Il macabro rito ieri a Casteldebole Saputo, spiazzato, potrebbe piombare in città a ore
L’orribile rito macabro è stato appoggiato sulla rotonda antistante il centro tecnico Niccolò Galli attorno alle 14 di ieri: tre croci con sopra i nomi del Triumvirato del Bologna, ovvero l’ad Claudio Fenucci, il ds Riccardo Bigon e il club manager Marco Di Vaio. La scioccante messinscena per contestare la dirigenza sarebbe opera probabilmente di un «cane sciolto», visto che i gruppi ultras della Curva Bulgarelli - oltre al Centro Bologna Clubs - si sono via via dissociati dall’atto inqualificabile.
4 ORE E SAPUTO La scoperta da parte del Bologna è avvenuta grazie al portiere del Centro Tecnico che, uscendo dal cancello, ha notato il tutto: subito sono stati avvertiti i Carabinieri che hanno raccolto le denunce per minaccia dei tre dirigenti e sono rimasti in sede 4 ore. Il patron Joey Saputo è stato subito informato del fatto che ovviamente lo ha lasciato spiazzato: già provato dalla situazione di classifica - per la quale aveva dato una «sveglia» tramite comunicato -, il n°1 canadese starebbe valutando se arrivare in città per Bologna-Milan nonostante nelle ore passate avesse in mente di soprassedere dopo aver annullato la cena sociale di Natale e posticipato la presentazione (a gennaio) del progetto di restyling del Dall’Ara. STORIE E SCORIE Ricordato che - per due presidenti - nel 1993 venne appeso e calato un fantoccio dalla tribuna del Dall’Ara e che nel 2010 venne appoggiata anche una bara (oltre a una testa di maiale) al cancello di Casteldebole, ecco che la settimana che porta a Bologna-Milan (martedì 18) ha evidentemente trascinato con sé brutte scorie dopo la contestazione alla squadra a Empoli, il diverbio in tribuna (poi chiarito) fra un tifoso e Di Vaio e quello striscione «O intervenite o interveniamo» firmato dalla Curva A. Costa. Ma quelle tre croci non hanno firme. Né giustificazioni.