Duvan non si ferma più, Gasp lo esalta: «Determinante»
●Il tecnico: «Obiettivi? Non firmo per nulla, giochiamocela per i nostri tifosi» Inzaghi: «Non meritavamo la sconfitta»
Vola la Dea con il suo gigante. L’1-0 sui biancocelesti, neanche a dirlo, porta la firma di un Zapata monstre che segna, segna e segna. Finora, 6 gol in campionato, 5 nelle ultime tre: momentaneo 1-1 nel k.o. col Napoli, tripletta all’Udinese e destro vincente contro la Lazio. A livello personale, una delle squadre che non portava benissimo (prima di ieri, una sola rete in 6 incroci). Vinto il duello con Immobile e spazzata via quella scomoda statistica, come le polemiche della prima parte di stagione: «Un azzardo spendere così tanto per chi vede poco la porta», il leitmotiv dei critici che sottolineavano il «carico» dei 26 milioni (12 di prestito, 14 per il riscatto) sborsati per strapparlo alla Samp. Dubbi che hanno rievocato i tempi in Friuli, quando veniva preso di mira per la poca cattiveria. La situazione a Bergamo, benché diversa in qualche aspetto, ricorda quel periodo.
RUOLO TOTALE In bianconero chiuse la Serie A 2016-2017 con 10 reti (poi 11 a Genova), alla fine quei fischi si trasformarono in rimpianti quando salutò. Oggi, come allora, c’è spazio solo per gli applausi, ormai piacevole abitudine dal 2-1 di Bologna. Da quel momento (4 novembre, guizzo decisivo), il numero 91 ha capito l’andazzo e non si è più fermato: «Il mister non è per tutti, normale all’inizio far fatica», così Gomez in settimana. Nulla di più vero, anche per un «peso massimo» di 190 cm per 91 kg che ha dovuto assimilare un nuovo modo di interpretare il ruolo: storicamente, con Gasperini la punta non deve fare «solo» la punta. Da quest’anno avrebbe dovuto far di più. Il messaggio è arrivato, dall’Inter in poi il gigante di Cali ha macinato chilometri su chilometri anche sulla fascia sinistra (Skriniar e Wallace ne sanno qualcosa…), inoltre migliorando il killer instinct. Ormai Duvan ha capito tutto, il Gasp è anche (soprattutto) per lui.
I TECNICI A fine match, inevitabili gli elogi da parte del tecnico: «Sta benissimo, questo Zapata è determinante». Poi altri applausi: «Fondamentali anche De Roon e Freuler, come ovviamente i nostri due talenti là davanti. Ilicic rientrava dopo la squalifica, Gomez è uscito nel finale per aver più copertura. Entrambi sono tanta roba». Sabato col Genoa: «Trasferta dura, per me speciale. Loro saranno arrabbiati dopo l’ingiustizia di Roma. Gli obiettivi? Non firmo per nulla. Giochiamocela, lo meritano i tifosi». Sul gol di Acerbi annullato: «Senza Var, impossibile vedere il fuorigioco». La replica di Inzaghi: «Quando l’arbitro si è fermato, ho subito pensato che non l’avrebbe convalidato. Peccato, non meritavamo di perdere».