La Gazzetta dello Sport

Riecco FantaSuso Il Milan e Higuain gli chiedono assist

●Lo spagnolo, assente ad Atene, torna stasera: servono le sue giocate per rilanciare il Pipita

- Marco Pasotto INVIATO A MILANELLO (VARESE)

Il commento, che odora molto di certezza, ha spaziato nei quattro angoli dell’universo rossonero per tutto il giorno dopo la tragedia greca: se ci fosse stato lui, non sarebbe finita così. Punto. Lui è Suso e manca la controprov­a, ma effettivam­ente mai quest’anno si era notata in modo così evidente l’assenza di un giocatore. Molti, in questi primi quattro mesi, si erano fasciati la testa preventiva­mente già alcune volte. Per esempio quando era venuto a mancare Higuain, salvo scoprire che senza il Pipa si poteva non solo sopravvive­re, ma pure vincere o uscire indenni da campi complicati. Per esempio quando i centrali difensivi erano caduti come mosche uno dopo l’altro, salvo scoprire che senza Musacchio e Romagnoli ci si poteva affidare con fiducia ad Abate e Zapata.

PRECAUZION­E Stavolta è stato diverso. La partita di Atene, oltre all’esclusione dall’Europa, ha emesso anche un’altra sentenza: Suso – non che sia un concetto nuovo – non ha un alter ego e il suo contributo è irrinuncia­bile. Forse, probabilme­nte, l’unico vero imprescind­ibile. L’alert su Jesus era scattato in vigilia, mercoledì scorso, quando era emerso un problemino non meglio identifica­to che lo aveva escluso dall’undici titolare per precauzion­e. Poi era arrivata una precauzion­e ulteriore: dalla panchina alla tribuna. E addio arma da sfoderare a gara in corso in caso di necessità. Condizione che si è puntualmen­te verificata, con Gattuso che si è ritrovato a osservare una panchina spuntata. Appare ben chiaro che se lo spagnolo non è entrato in distinta significa che i rischi superavano considerev­olmente i benefici.

CARATTERE Stasera Suso torna in corsia destra, a frittata europea servita ma in tempo per rimettere mano al Milan. Da un certo punto di vista fermarsi una partita non gli ha di certo fatto male. Col Torino, nove giorni fa, si era visto più di un segnale che indicava una condizione in fase involutiva: imprecisio­ne nei passaggi, poco spunto, errori non da lui. Una spiegazion­e la può dare la classifica del minutaggio: Jesus, nonostante l’assenza in coppa, è il rossonero con più minuti nelle gambe (1.601). Più dell’insostitui­bile Kessie (1.532). Stasera la missione sarà molto mirata: dal momento che fin qui nessuno è più riuscito ad accendere Higuain, dovrà provarci lui. Jesus ci è abituato: testa alta, sguardo che segue il movimento del Pipa e pallone scodellato sulla corsa. Come con l’Atalanta. O col Chievo. Gattuso in realtà vorrebbe che Gonzalo riuscisse ad accendersi da solo. O meglio: vorrebbe SU HIGUAIN GETTY

ADESSO GONZALO DEVE ESSERE LEADER E DARE QUALCOSA IN PIÙ

RINO GATTUSO

che fosse lui a prendere per mano i compagni, e non viceversa. Un concetto emerso molto chiarament­e dalle parole di ieri di Rino: «Ci ho parlato, il primo deluso è lui, ed è lui che ora deve darci la sua leadership, a livello caratteria­le e di esperienza. La priorità per me non sono i suoi gol, ma l’essere credibile, il valore aggiunto per i compagni, trascinarl­i, incoraggia­rli anche se qualcuno sbaglia qualcosa. Gli ho detto che da parte mia e dello spogliatoi­o c’è grande apprezzame­nto, però deve fare qualcosa in più, come tutti. Occorre fare le cose con gli occhi avvelenati, aspetto che manca a tutta la squadra». Gattuso racconta di preferire l’atteggiame­nto ai gol, ma il Pipa non la butta dentro da fine ottobre: sistemare entrambe le questioni in una volta sola non sarebbe male.

17a GIORNATA

MARCATORI

 ??  ?? Suso, 25 anni, abbraccia Gonzalo Higuain, 31: lo spagnolo è pronto a rientrare in campo, il Pipita vuole aumentare il bottino di 5 gol
Suso, 25 anni, abbraccia Gonzalo Higuain, 31: lo spagnolo è pronto a rientrare in campo, il Pipita vuole aumentare il bottino di 5 gol
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