Riecco FantaSuso Il Milan e Higuain gli chiedono assist
●Lo spagnolo, assente ad Atene, torna stasera: servono le sue giocate per rilanciare il Pipita
Il commento, che odora molto di certezza, ha spaziato nei quattro angoli dell’universo rossonero per tutto il giorno dopo la tragedia greca: se ci fosse stato lui, non sarebbe finita così. Punto. Lui è Suso e manca la controprova, ma effettivamente mai quest’anno si era notata in modo così evidente l’assenza di un giocatore. Molti, in questi primi quattro mesi, si erano fasciati la testa preventivamente già alcune volte. Per esempio quando era venuto a mancare Higuain, salvo scoprire che senza il Pipa si poteva non solo sopravvivere, ma pure vincere o uscire indenni da campi complicati. Per esempio quando i centrali difensivi erano caduti come mosche uno dopo l’altro, salvo scoprire che senza Musacchio e Romagnoli ci si poteva affidare con fiducia ad Abate e Zapata.
PRECAUZIONE Stavolta è stato diverso. La partita di Atene, oltre all’esclusione dall’Europa, ha emesso anche un’altra sentenza: Suso – non che sia un concetto nuovo – non ha un alter ego e il suo contributo è irrinunciabile. Forse, probabilmente, l’unico vero imprescindibile. L’alert su Jesus era scattato in vigilia, mercoledì scorso, quando era emerso un problemino non meglio identificato che lo aveva escluso dall’undici titolare per precauzione. Poi era arrivata una precauzione ulteriore: dalla panchina alla tribuna. E addio arma da sfoderare a gara in corso in caso di necessità. Condizione che si è puntualmente verificata, con Gattuso che si è ritrovato a osservare una panchina spuntata. Appare ben chiaro che se lo spagnolo non è entrato in distinta significa che i rischi superavano considerevolmente i benefici.
CARATTERE Stasera Suso torna in corsia destra, a frittata europea servita ma in tempo per rimettere mano al Milan. Da un certo punto di vista fermarsi una partita non gli ha di certo fatto male. Col Torino, nove giorni fa, si era visto più di un segnale che indicava una condizione in fase involutiva: imprecisione nei passaggi, poco spunto, errori non da lui. Una spiegazione la può dare la classifica del minutaggio: Jesus, nonostante l’assenza in coppa, è il rossonero con più minuti nelle gambe (1.601). Più dell’insostituibile Kessie (1.532). Stasera la missione sarà molto mirata: dal momento che fin qui nessuno è più riuscito ad accendere Higuain, dovrà provarci lui. Jesus ci è abituato: testa alta, sguardo che segue il movimento del Pipa e pallone scodellato sulla corsa. Come con l’Atalanta. O col Chievo. Gattuso in realtà vorrebbe che Gonzalo riuscisse ad accendersi da solo. O meglio: vorrebbe SU HIGUAIN GETTY
ADESSO GONZALO DEVE ESSERE LEADER E DARE QUALCOSA IN PIÙ
RINO GATTUSO
che fosse lui a prendere per mano i compagni, e non viceversa. Un concetto emerso molto chiaramente dalle parole di ieri di Rino: «Ci ho parlato, il primo deluso è lui, ed è lui che ora deve darci la sua leadership, a livello caratteriale e di esperienza. La priorità per me non sono i suoi gol, ma l’essere credibile, il valore aggiunto per i compagni, trascinarli, incoraggiarli anche se qualcuno sbaglia qualcosa. Gli ho detto che da parte mia e dello spogliatoio c’è grande apprezzamento, però deve fare qualcosa in più, come tutti. Occorre fare le cose con gli occhi avvelenati, aspetto che manca a tutta la squadra». Gattuso racconta di preferire l’atteggiamento ai gol, ma il Pipa non la butta dentro da fine ottobre: sistemare entrambe le questioni in una volta sola non sarebbe male.
17a GIORNATA
MARCATORI