Hirscher domina il gigante parallelo: vittoria numero 62
●L’austriaco è il re della Gran Risa che gli regala anche il primo successo nella nuova specialità. Azzurri lontani
L’ultimo tabù è abbattuto. Marcel Hirscher ha riempito anche la casella del gigante parallelo, specialità che lo aveva sempre respinto finora. Al quarto tentativo in Alta Badia ce l’ha fatta, alla Hirscher, uscendo dal cancelletto della finale contro la sorpresa francese Favrot con gli occhi da belva infuriata. È il successo numero 62 che lo pone al terzo posto dei più vincenti della storia in Coppa del Mondo e gli fa affiancare Annemarie MoserProell. Davanti ci sono solo Ingemar Stenmark (86) e Lindsey Vonn (82).
TUTTO ESAURITO Piace sempre la specialità che sta nel cuore della Federazione e che è destinata a prendere il posto della combinata anche nelle grandissime manifestazioni come Mondiali e Olimpiadi. Le tribune della Gran Risa si sono riempite AFP per un format di gara che dura un’ora e un quarto, che mette l’uno contro l’altro i più grandi, e che anche ieri ha visto duelli stellari: Jansrud-Hirscher al secondo turno, per esempio, vinto di 13/100 dall’austriaco. La pista rossa si è rivelata la più veloce ed è stata scelta da tutti quelli che avevano la priorità. Perché, come nel caso del duello degli ottavi tra De Aliprandini e Kristoffersen (che si è imposto di 2/100) si è rivelata decisiva. «Sono arrabbiato, alla somma dei tempi ero più veloce io, ma Kristoffersen ha potuto scegliere la pista e si sapeva che la rossa era la più veloce – commenta De Aliprandini, reduce dal 7° posto nel gigante di domenica —. Ho preparato bene questo parallelo, ho scelto uno sci che andava molto bene. Mi rode uscire così, non è giusto. Ma il parallelo continua a piacermi». Manfred Moelgg ha ceduto a Pinturault sempre al secondo turno: «Finalmente ne ho superato uno» perché negli allenamenti in slalom del mattino «mi sono sentito meglio». Riccardo Tonetti è uscito al primo turno contro Jansrud: «Ho perso tutto il vantaggio con un’uscita da lumaca nella seconda run, ma in allenamento ho ritrovato buone sensazioni: ora a Saalbach, una pista che non conosciamo».